27072024Headline:

Cna, decalogo per i candidati alla Regione

Angelo Pieri e Luigia Melaragni

Angelo Pieri e Luigia Melaragni

Far fronte alla drammatica mancanza di liquidità degli artigiani e dei piccoli imprenditori, rafforzando il sistema dei Confidi per facilitare l’accesso al credito. Rilanciare l’edilizia, puntando sulla ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente, sulla riqualificazione energetica e dei sistemi urbani: insomma, “rigenerare lo spazio costruito”, e limitare il consumo di suolo, per una migliore qualità della vita. Investire in infrastrutture immateriali e materiali (banda larga, trasporto pubblico su ferro, integrazione ferro – gomma, ammodernamento della rete viaria), dando anche risposta alla “fame” di spazi per le attività produttive. Ecco tre delle “dieci idee per una Regione amica delle imprese” che la Cna del Lazio ha messo sul tavolo dei candidati alle elezioni regionali.

“I futuri amministratori troveranno un’eredità pesante, frutto anche di una chiusura totale alla concertazione con le forze sociali. Il loro lavoro non sarà semplice, perché dovranno realizzare interventi urgenti per accompagnarci verso l’uscita dal tunnel e, al tempo stesso, promuovere una politica economica e medio – lungo termine per un progetto coerente di sviluppo sostenibile della regione. Noi siamo pronti a cooperare. L’istituzione di un unico tavolo di confronto con la rappresentanza di tutto il mondo imprenditoriale e il riconoscimento del protagonismo delle piccole imprese, sono i primi segnali che ci aspettiamo dalla prossima giunta”, affermano Angelo Pieri e Luigia Melaragni, rispettivamente presidente e segretaria della Cna di Viterbo e Civitavecchia, che hanno partecipato alla elaborazione delle proposte.

Pieri e Melaragni ricordano che nella Tuscia, se si prende in esame il saldo tra iscrizioni e cessazioni del totale delle imprese, il 2012 si è chiuso in rosso e il dato peggiore è stato quello riferito all’artigianato (- 225 unità rispetto all’anno precedente). Bisogna dunque “sbloccare” l’economia, senza perdere altro tempo.

Nei dieci capitoli del documento, la Cna indica gli interventi necessari per il recupero di competitività del sistema Lazio. Ci sono quelli da adottare immediatamente. Più credito, ma anche rispetto dei tempi di pagamento, non ultimo attraverso meccanismi di compensazione tra crediti e debiti, e individuazione delle procedure per liquidare alle imprese il pregresso. Redistribuzione di parte dei proventi derivanti dall’Irap (che è la più alta d’Italia) agli artigiani e alle pmi e alleggerimento della burocrazia, da favorire anche con una legge quadro in materia di semplificazione. Sostegno al settore strategico dell’edilizia, garantendo, per gli appalti pubblici, una normativa “a misura di piccole e medie imprese”, per esempio delle “quote” riservate alle piccole (di questa istanza la Regione potrebbe farsi portavoce in sede di Conferenza Stato – Regioni), e mettendo a disposizione strumenti di sostegno alla domanda. Ciò significa destinare risorse alle opere di livello locale subito cantierabili come al recupero del patrimonio edilizio scolastico e al sostegno dell’efficienza energetica degli edifici.

C’è poi il piano di lungo respiro, che guarda al consolidamento di un moderno sistema produttivo, oltre il distretto, e alla sinergia tra imprese, università e centri di ricerca, per innescare processi di innovazione. Non in una direzione qualsiasi, ma verso lo sviluppo della filiera della green economy e la valorizzazione delle vocazioni turistiche e culturali. “Un ruolo importante sarà rivestito dalla fase di programmazione del ciclo 2014 – 2020 dei fondi comunitari”, sottolineano il presidente e la segretaria della Cna.

Ci vuole una nuova rotta anche nei percorsi di internazionalizzazione. La destinazione, per l’associazione, è chiara: Europa, Balcani, Nord Africa dovranno essere i Paesi target nei prossimi anni. Creazione di un ambiente favorevole per le start up e promozione dell’“aggiornamento” delle competenze, sono altre idee chiave di una proposta che mira alla crescita di competitività. Nel capitolo, centrale, delle infrastrutture, la Cna allarga l’attenzione alla salvaguardia dei territori urbani attraverso il sostegno al commercio di vicinato, all’artigianato artistico e alle botteghe storiche. “La ricomposizione del tessuto dei nostri centri diventa per noi -concludono Pieri e Melaragni- una delle condizioni per il rilancio dell’economia”.

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