02122024Headline:

I sindacati: “Ecco cosa fare per il lavoro”

I segretari di Uil, Cgil e Cisl

I segretari di Uil, Cgil e Cisl

Rilanciare il lavoro è non solo possibile ma doveroso. Basta volerlo. I sindacati non lasciano scampo ai politici: loro è la responsabilità di creare le condizioni affinché gli imprenditori tornino a investire, creando così lavoro.  I dati Istat per la provincia di Viterbo sono drammatici, peggiori della media nazionale: il 40-41 per cento dei giovani tra i 15 e i 24 anni non hanno lavoro (contro il 37 per cento italiano) così come il 13 per cento degli adulti (nello Stivale siamo al 12). Ecco allora cosa propongono i segretari di Cgil, Cisl e Uil al Governo e alla Regione che saranno usciranno dalle urne il 24 e il 25 febbraio, nonché al futuro sindaco di Viterbo il quale verrà scelto a maggio. Le parole chiave sono: abbassamento del costo del lavoro e delle tasse, completamento della Trasversale, recupero dei progetti termali, progettazione europea.

Qui Cgil. Il segretario Miranda Perinelli richiama il piano del lavoro presentato dal suo sindacato a livello nazionale e che verrà cucito addosso alla realtà del Viterbese per essere riproposto agli amministratori locali. “Governo, Regione e Comuni – afferma – hanno responsabilità precise di fronte a tali numeri perché loro detengono il potere per cambiare le politiche del lavoro e diminuire la disoccupazione”. Innanzitutto, per Perinelli il nuovo Governo dovrà allentare il patto di stabilità e pagare i debiti alle aziende. “I primi soggetti che non rispettano la legge – dice – sono il Governo e a caduta Regione e Comuni perché non saldano i lavori di cui hanno usufruito”. Nella Tuscia, ad esempio, molte aziende che hanno in appalto il servizio dei rifiuti solidi urbani e il trasporto pubblico locale non vengono pagate dai committenti (la Regione che dovrebbe girare i soldi ai Comuni). “Chi ci rimette sono i lavoratori che restano – denuncia – anche per mesi senza stipendio e solo per senso di responsabilità proseguono l’attività”. Per la Cgil, poi, il Governo deve favorire l’accesso al credito da parte delle ditte più piccole e puntare sui finanziamenti europei. “La progettazione – continua – sarà fondamentale per accedere ai fondi Ue. Per creare opportunità per i giovani e i cinquantenni espulsi dal lavoro”. A Regione e Comune, la Cgil chiede investimenti sulla viabilità, l’agricoltura e il turismo. “Purtroppo – conclude – sono le stesse cose che ci ripetiamo da anni perché nessuno le ha realizzate”.

Qui Cisl. “Basta promesse da campagna elettorale, vogliamo i fatti”. Il segretario Rosita Pelecca chiede ai candidati di “parlare dei problemi veri della gente e delle proposte per risolverli”. Ecco il decalogo cislino del buon Governo: “Va subito predisposta – dice – una seria terapia d’urto contro la disoccupazione, una seria legge di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale in modo da abbassare le tasse sul lavoro. Al contempo, ci aspettiamo delle riforme che diminuiscano i costi della politica contestualmente a una nuova legge elettorale”.  Alla Regione la Cisl chiede un serio riordino della rete ospedaliera capace di offrire servizi socio-sanitari adeguati alla domanda di salute dei viterbesi. “Non rinviabile – continua Pelecca – è la diminuzione delle addizionali sui lavoratori e pensionati, ora le più alte d’Italia,  e la ricerca delle risorse per completare la Trasversale, anche coinvolgendo i privati”. La Cisl ha le idee chiare pure su cosa dovrebbe fare il successore di Marini (se poi sia Marini stesso, si saprà a maggio): “Occorre puntare sul turismo, valorizzando le vere vocazioni cittadine. Dopo circa trenta anni – aggiunge il segretario – vanno recuperate le ex terme Inps, aprendo subito una conferenza di servizio e partendo con progetti fattivi”.

Qui Uil. “La prima mossa che mi aspetto dal futuro esecutivo nazionale è l’abbattimento del costo del lavoro, dando più soldi in busta paga ai dipendenti e stabilendo agevolazioni per le imprese che assumono in modo da invogliarle a dare occupazione”. Giancarlo Turchetti, segretario del sindacato di Corso Italia, sostiene che queste misure consentirebbero di far ripartire i consumi interni, che rappresentano la principale fetta del prodotto interno lordo. “In Germania il percorso è stato avviato anni fa – dice – e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: è il Paese più solido dell’Unione europea”. Anche la Regione può fare molto, abbassando l’Irap e le addizionali. “Inoltre – continua – è fondamentale sbloccare i pagamenti nei confronti degli imprenditori della sanità privata e di tutte le ditte che hanno vinto appalti pubblici”. E ripartire dalle opere immediatamente cantierabili, compito questo che il prossimo sindaco di Viterbo per la Uil dovrà portare avanti senza remore. “La Trasversale va finita – attacca Turchetti – e i soldi se c’è la volontà politica si possono trovare”. Ma il futuro di Viterbo sta nel turismo e nel termalismo. “Assurdo che a Chianciano e Fiuggi con una pozza d’acqua si sia creato un impero e a Viterbo, che vanta quantitativi immensi della risorsa – conclude – non ci siano investimenti. Gli imprenditori devono avere l’appoggio degli amministratori locali”.

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