Dai Giochi mondiali invernali Special Olympics di Pyeong Chang, Daniele Silvestri, trentenne da Bagnoregio e unico rappresentante del Lazio in Corea, voleva tornare a casa con la medaglia d’oro. E l’ha conquistata: quella del Gigante, vinta tre giorni fa. Cui ha fatto seguito quella di bronzo, vinta ieri nello slalom speciale. Un exploit che i suoi tifosi della Tuscia hanno atteso con ansia e la notizia della vittoria ha esaltato la soddisfazione dei viterbesi. Compresi i più alti rappresentanti della politica locale, come il sindaco Marini e il presidente Meroi, deliziati dalla sua impresa.
Sciatore relativamente da poco tempo e campione da sempre nella vita che lo ha messo alla prova appesantendolo di uno svantaggio quando era poco più che adolescente, Daniele, come tutti i purosangue, l’handicap lo ha vinto con la tenacia e la volontà. Due doti che lo hanno spinto a superare gli ostacoli con un balzo da campione e a dare il meglio di sé in una disciplina impegnativa come lo sci, poco diffusa nel nostro territorio.
E allora come è arrivato in vetta al mondo dello sport Daniele? Hanno la loro parte di merito la claque sfegatata dei suoi genitori e la spinta poderosa delle associazioni Eta Beta e Sorrisi che nuotano – poi sdoppiato in Sorrisi che sciano. Fu il neuro psichiatra Giorgio Schirripa a individuare nel mondo dello sport, nonché del teatro integrato, la possibilità di offrire ai disabili un campo in cui essere più abili di altri. E dopo di lui, la forza d’animo di Maurizio Casciani dette vita ai “Sorrisi”. Sono state le scommesse di persone coraggiose a creare giovani campioni come Daniele, ma anche come Martina Casagrande che eccelle nel nuoto o Roberto Ricci inserito nel mondo del rugby.
Alvaro Ricci, da sempre vicino a Eta Beta, sottolinea: “Sostenere queste associazioni significa per tutti vivere più tranquilli. Viterbo è una città attrezzata per queste tematiche e rappresenta l’eccellenza su tutto il territorio nazionale per lo sport disabili”.
E il giovane atleta bagnorese ha mantenuto quanto aveva giurato prima della sua partenza a Palazzo dei Priori: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”. Bravo, Daniele.