11122024Headline:

Le primarie del Pd diventano indigeste

massimilianoCapo1

Massimiliano Capo

Punto e a Capo? Sì, nel senso di Massimiliano. Che ha deciso di rimpinguare la schiera dei candidati a sindaco alle prossime primarie del Pd, in programma come è noto il prossimo 24 marzo. Una schiera già composta da Francesco Serra, cardiologo fulminato sulla via di Firenze dall’astro Matteo Renzi, Raffaella Valeri, giovane avvocata di provenienza vendoliana, e – forse, sembra, può darsi, vedremo – da Leonardo Michelini, sempre più nel ruolo di Mastro Tentenna, non avendo l’uomo ancora sciolto la riserva e avendo rinviato la sua decisione definitiva alle idi di marzo (e non, come qualcuno teme, alle calende greche).
Una candidatura, quella di Capo, che rischia di ingarbugliare una competizione dai mille significati e che – arrivata come un fulmine a ciel sereno alla completa insaputa di tutto l’establishment del partito – si presta anche a diverse dietrologie. Partendo dal fatto che il nostro, con un passato nei Ds e nel Pd, ultimamente ha condiviso molti interessi e iniziative col gruppo di destra dei quarantenni, formando tra l’altro un bel sodalizio col leader del movimento Mauro Rotelli. Un fastidio – come se non bastasse già la candidatura di Serra – soprattutto per l’apparato del partito, che già da mesi aveva apparecchiato il nome di Leonardo Michelini come voluto all’unisono dalla società civile, tanto che il passaggio delle primarie poteva essere tranquillamente saltato.
Un’ipotesi andata a monte per vari motivi. Il primo: ormai nel Pd delle primarie non se ne può più fare a meno e dagli stati generali romani è arrivata una lettera di sollecitazione in tal senso. Il secondo: la voglia di partecipare ha contagiato anche altre anime del partito e l’auspicata unità d’intenti sul candidato proposto dalla troika Fioroni-Gigli-Sposetti è andata a farsi benedire.
Insomma, a questo punto quelle per il sindaco rischiano di essere primarie un po’ indigeste per la classe dirigente viterbese del Pd. Prova ne sia che negli ultimi giorni a Francesco Serra siano arrivati molti consigli amichevoli di lasciar perdere (con varie motivazioni), da lui cortesemente rifiutate. Adesso ci si mette anche Massimiliano Capo coi suoi amichetti di destra a disturbare il manovratore. Ed essendo queste votazioni aperte a tutti (al contrario di quelle che incoronarono Bersani contro Renzi) c’è il concreto rischio che la ciambella impastata ad arte in via Polidori riesca senza buco.
Sempre che Leonardo Michelini si decida a sciogliere la riserva. Evitando di imitare quel Celestino V citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia: “Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto, vidi e conobbi l’ombra di colui, che fece per viltade il gran rifiuto”.

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