04122024Headline:

Nella Tuscia Casapound ha libertà di aggredire

casapound ruotoloUn’accoglienza alla fascista quella che Casapound ha riservato a Sandro Ruotolo, impegnato questa mattina in un incontro elettorale a Civita Castellana. Il giornalista, ora candidato alla presidenza della Regione Lazio, è stato aggredito verbalmente da un manipolo di giovani infervorati contro di lui perché aveva osato, alcuni giorni fa al termine della Tribuna elettorale della Tgr Lazio, non stringere la mano al loro capo, Simone di Stefano, anche lui in corsa per la Pisana (lo conoscete tutti visto che il suo faccione abusivo e poco rassicurante campeggia da settimane sulle plance elettorali e sui muti di Viterbo, in barba a ogni regola). E non lo aveva fatto come gesto di solidarietà nei confronti di Nichi Vendola, vittima di insulti omofobi proprio da parte di Casapound.

Ecco il racconto che lo stesso Ruotolo fa dell’episodio sulla sua pagina Facebook: “Mezz’ora fa – scrive – un gruppo di fascisti di Casapound ha fatto irruzione nella sala Bruno Buozzi a Civita Castellana dove stavo tenendo un incontro pubblico: mi hanno aggredito verbalmente perché tre giorni fa mi sono rifiutato di stringere la mano al loro candidato presidente di Regione, in solidarietà a Nichi Vendola che dai candidati di Casapound viene insultato e offeso per la sua omosessualità. Hanno lanciato fumogeni nella sala e ci hanno impedito con le trombe di proseguire. Questa è la loro risposta, intollerante e fascista, alla mia doverosa e pacifica presa di posizione pubblica contro l’omofobia e il razzismo. Questa è Casapound, questa è la sua minaccia allo svolgimento democratico della campagna elettorale, questo è il loro ricatto verso chi non si piega alla loro inciviltà e alla loro violenza”.

Ruotolo se la prende con la Questura di Viterbo che “non ha ritenuto – continua su Fb – di dover inviare nessun poliziotto: eppure sono certo che la Digos sa bene quale radicamento qui Casapound abbia e quali rischi esistessero per me e per le persone che incontravo. Il ministero dell’Interno deve reagire immediatamente perché ha il dovere di garantire che la campagna elettorale di Rivoluzione civile e dei suoi elettori possa svolgersi in piena tranquillità e sicurezza”.

Quelli di Casapound sono gli stessi che questa estate durante Caffeina aggredirono Filippo Rossi, gli stessi che negli ultimi anni a Viterbo sono spesso saliti ai disonori della cronaca per violenze contro giovani di sinistra (o che loro ritenevano tali perché vestiti da “zecche”), gli stessi che pochi giorni fa difendevano i compari partenopei arrestati per incitazione all’odio razziale e squadrismo (quelli che nelle intercettazioni dicevano di voler stuprare una ragazza ebrea).

Gli stessi che di nuovo sulla pagina Facebook vedono con lenti alquanto distorte l’episodio: “Goliardica contestazione all’’antidemocratico’ Sandro Ruotolo da parte dei militanti di CasaPound Italia Viterbo, che, questa mattina, hanno fatto – sostengono –  pacificamente irruzione nella sala comunale Pablo Neruda di Civita Castellana, dove era in corso un’iniziativa di Rivoluzione civile, srotolando uno striscione con su scritto ‘Ruotolo maleducato’ per stigmatizzare il gesto del candidato governatore di Rc, che, al termine della Tribuna elettorale del Tgr Lazio, non ha voluto stringere la mano al candidato di Cpi Simone di Stefano spiegando di essere ”orgogliosamente antifascista’’”. Un motivo di vanto e di civiltà, secondo loro. Tanto da aggiungere: ‘’Evidentemente – afferma Alberto Mereu, responsabile locale e candidato al consiglio regionale del Lazio di Cpi – non tutti sono stati fortunati come noi che abbiamo potuto ricevere un’educazione adeguata. Perciò ci siamo sentiti in dovere di ‘riprendere’ Ruotolo, che alla tenera età di 58 anni non ha ancora imparato a relazionarsi con i suoi avversari politici’’. Loro invece sì. Hai voglia.

Un risultato Casapound l’ha ottenuto: avvicinare il Partito democratico alla formazione di Ingroia. I primi a stigmatizzare l’episodio sono stati Alessandro Mazzoli e Alessandra Terrosi, candidati del Pd alla Camera dei deputati: “Massima solidarietà a Sandro Ruotolo. L’azione intimidatoria perpetrata da parte di Casapound quest’oggi a Civita Castellana è contraria a ogni principio democratico e non rientra nei limiti della dialettica politica. La libertà di espressione – dicono – non ha nulla a che fare con i metodi intimidatori di una formazione non nuova a simili gesti. Il dibattito tra avversari politici va sempre rapportato al rispetto reciproco. Stigmatizziamo con forza l’episodio avvenuto questa mattina ed esprimiamo la nostra vicinanza al candidato di Rivoluzione civile alla presidenza della Regione Lazio”.

Il risvolto più grave del fenomeno Casapound nel Viterbese è che nonostante i ripetuti episodi di violenza e di intimidazione di cui i militanti sono protagonisti – senza scomodare la legge Scelba che vieta l’apologia del fascismo – non passa settimana che gazebo dei ragazzi neri vengano montati per Corso Italia o che siano loro concessi altri spazi pubblici per iniziative pseudopolitiche. “So’ ragazzi”, dicono gli amministratori di Viterbo…

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