27072024Headline:

“Qui in tanti hanno mangiato senza pagare”

Giulio Marini

Giulio Marini

E alla fine il Bandolero da stanco si trasformò in incazzato. Sì, incazzato, che è molto di più che arrabbiato. Contro quelli che in questi anni sono stati i suoi compagni di viaggio. Anzi, contro quelli che hanno consumato a scrocco. Già, proprio così. Parole testuali di Giulio Marini: “In tanti sono entrati nel partito come si entra in un bar, col risultato che si sono avvicinati al bancone, hanno ordinato, hanno consumato e poi sono usciti senza pagare. E proprio quelli che hanno consumato e non pagato oggi imprecano…”. Il riferimento è a tutti coloro che in questi ultimi mesi hanno abbandonato il Pdl a se stesso, soprattutto quando è cominciata la parabola discendente di Silvio Berlusconi, l’uomo che garantiva il successo a tutti. “Prendiamo la Provincia. Nel senso – dice Marini – che fin dall’avvio della consiliatura i singoli gruppi hanno cominciato ad attuare la strategia del mettere ai margini il partito. E quella azione, cominciata con i cosiddetti quarantenni, è proseguita fino ai giorni nostri con la formazione di Fratelli d’Italia”.

E allora Giulio Marini sta pensando di prendere decisioni drastiche. “Non so come finirà la campagna elettorale. Ma quale che sia il risultato – dice – so benissimo quello che farò io: passerò la mano”. Ossia, lascerà la carica di coordinatore provinciale del Pdl. In attesa della resa dei conti (già reclamata dall’ex consigliere regionale Francesco Battistoni) che andrà in scena nelle prossime settimane.

Per il sindaco viterbese il partito “ha bisogno di essere profondamente rinnovato. Attenzione – precisa però – rinnovamento non significa cambiamento, che non serve a niente”, con implicito riferimento proprio a Battistoni che ieri l’altro aveva spiegato che il suo obiettivo è quello  di “cambiare il Pdl da dentro”. Marini a Battistoni (ormai ufficialmente suo ex amico) non gliele risparmia: “Sono io il primo a riconoscere – dice – che abbiamo vissuto un periodo di grande travaglio, sia nazionale che locale. Ma nel Viterbese sono stato quasi il solo a tenere botta, a sacrificarmi, dimettendomi da deputato, pur di tenere unito, coeso e in equilibrio il partito. Ora ho esaurito il mio compito. Qualsiasi esito uscirà dalle urne, lascio e chiederò a Roma di mandare al più presto un commissario”.

Ma il sindaco uscente non rimarrà con le mani in mano. Pronto (“ma devo verificare qual è la valutazione del lavoro compiuto da parte della maggioranza uscente”) a dare forma a una lista civica con la quale tenterà, il 26 e il 27 maggio prossimi, di succedere a se stesso a palazzo di Priori.

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