Non c’è niente da fare: la violenza di Casapound colpisce ancora. Violenza che non si è manifestata solo col blitz di Civita Castellana nella sala dove stava parlando Sandro Rutolo, candidato a presidente della Regione Lazio per Rivoluzione Civile, ma che si perpetua di giorno in giorno con l’affissione abusiva di manifesti elettorali, nel disprezzo più evidente del rispetto delle regole. Un’occupazione quasi militare di tutti gli spazi a disposizione (compresi quelli per gli altri partiti) senza che nessuno intervenga.
Già, il quesito se lo pone il partito di Rifondazione Comunista che, nel denunciare il gesto di inciviltà, stigmatizza anche la completa assenza degli organi deputati a vigilare. “A partire dal Comune – è scritto in una nota – che dovrebbe togliere i manifesti abusivi appena se ne accorge, passando dalle forze dell’ordine, incaricate di vigilare sul pieno esercizio dei diritti costituzionali in campagna elettorale, come previsto in ogni sistema democratico. Invece – prosegue la nota – ad appena una manciata di giorni dalle elezioni, i viterbesi sono obbligati a vedere la faccia del candidato di Casapound affissa abusivamente. A proposito: c’è anche da riflettere sul tono istigatorio e minaccioso dello slogan che lo correda (“Sei stato fin troppo moderato”): ennesimo e chiaro indicatore dei metodi, oltre che dei programmi, di questa organizzazione politica”.
Rifondazione Comunista, aderente alla lista elettorale Rivoluzione Civile, denuncia di trovarsi nell’impossibilità di utilizzare gli spazi messi legalmente a disposizione dal Comune, “che anche in questa occasione non rinuncia a dare prova di sciatteria”. Poi la domanda finale: “Cosa aspetta l’amministrazione comunale a rimuovere immediatamente tutti i manifesti abusivi? Non vorrà per caso essere tacciata di strizzare l’occhiolino a questi bravi ragazzi della milizia del generale Pound?”.