“Settembre andiamo, è tempo di migrare”. Comincia così la poesia di Gabriele D’Annunzio dedicata ai pastori abruzzesi, che in autunno scendevano a valle con le loro greggi per evitare i ghiacci delle montagne. Oggi però, il tempo della transumanza s’è spostato a primavera e ad attrarre i migrantes sono le prossime elezioni comunali. Così, dopo l’apripista Sandro Zucchi e l’eclettico Goffredo Taborri, entrambi avvicinatisi al pastore (di voti) Nando Gigli, ecco arrivare anche l’urologo migratore (giacché di partiti ne ha già girati diversi), al secolo Massimo Fattorini, che ha rotto definitivamente con la Lega Federalista di Umberto Fusco e ha anche presentato le dimissioni da assessore (ma attenzione: dimissioni post-datate, come certi assegni, con decorrenza 7 marzo prossimo venturo).
Anche lui approderà alla corte di babbo Nando? Staremo a vedere, ma se due indizi fanno una prova, allora non resterà che aspettare gli eventi. Giacché il veterano della politica viterbese, abbandonata l’Udc di Casini, intanto alle regionali ha appoggiato il neo governatore Nicola Zingaretti e ha già fatto sapere che per il comune si schiererà al fianco di Leonardo Nichelini con una sua lista. Nella quale, a questo punto, oltre a Zucchi e a Taborri, potrebbe anche esserci l’urologo migratore.
Ipotesi? Illazioni? Forse, o forse qualcosa di più, dal momento che il prossimo manager Asl sarà nominato dal neo governatore del Lazio, ovverosia da Nicola Zingaretti. Ovverosia, volendo metterci quel tanto di malignità che basta, un po’ alla Andreotti (“A pensar male si fa peccato…”), da Beppe Fioroni, il quale non mancherà di fornire al neo presidente i suoi suggerimenti.
E allora è chiaro che il richiamo della sanità faccia da grande calamita per tutti i medici viterbesi impegnati in politica. Giacché, come diceva monsieur De La Palisse, è sempre meglio stare con chi sta nella stanza dei bottoni, piuttosto che dall’altra parte. E allora, forse anche per l’urologo migratore è valso il motto “Va dove ti porta la Asl”.