Scriveva Il Messaggero ieri mattina: C’è poi una conversione clamorosa, quella di Beppe Fioroni, fiero anti-renziano al tempo delle primarie, ma che adesso confessa una inedita attrazione per Matteo il giovane: «Il tempo della rottamazione è passato, di fatto se ne è avvantaggiato solo Grillo, adesso sono altri i problemi. Io sono un estimatore di Matteo, ricevo da giorni pressioni perché scenda in campo contro di lui, ma non avverrà».
Dunque? Il Beppe nazionale s’è convertito al rottamatore? Le cose non stanno proprio così, ma ci si avvicinano molto: “Bersani è l’oggi. Renzi è il domani. Su questo non c’è dubbio” chiarisce l’onorevole da Pianoscarano. Se non è una conversione è comunque un avvicinamento a quella che potrebbe essere la carta di riserva del Pd in caso di nuova consultazione elettorale, se l’accordo con i grillini, auspicato da Bersani, dovesse essere proprio una impossible mission. Del resto Fioroni, senza averlo mai dichiarato apertamente, ha sempre ritenuto poco opportuna l’alleanza con Nicky Vendola (“C’è mezza Italia che non voterà mai i comunisti e questo è stato sempre uno dei cavalli di battaglia preferiti da Berlusconi” ha detto più volte in passato) preferendo guardare al centro moderato. Forse neanche tanto a torto, visto che quando il centrosinistra è riuscito a vincere le politiche lo ha fatto sempre con un democristiano: Romano Prodi.
Intanto però, in attesa di sviluppi ancora di là da venire, Fioroni punta l’indice su Beppe Grillo. In un‘intervista concessa ieri a Radio24 il deputato viterbese lo mette nel suo mirino: “Vorrei capire – ha detto – se Grillo ha compreso che dopo aver gridato e additato la soluzione dei problemi del Paese con l’estinzione degli altri, oggi si debba rimboccare le maniche e concorrere a risolvere i problemi degli italiani. Se ha buone ricette, lo faremo anche presidente del Consiglio. Se è capace”. Riguardo alle promesse elettorali di Grillo, Fioroni ha concluso: ”Dovrà spiegare come facciamo a dare mille euro al mese e a non fare la tav. Mi sta anche simpatico, ma attenzione: se l’intelligenza diventa furbizia, se si tenta di fuggire da tutto e si predica bene e si razzola male, quando si entra in Parlamento bisogna razzolare bene per forza, altrimenti gli italiani la prossima volta lo mandano a casa”.