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Le buche nelle strade? Colpa del grande buco

20130308_buche_rietiPuò un unico, grande buco creare tanti altri piccoli buchi? Non è un problema di fisica né tantomeno di geometria. Semmai d’economia, spicciola, molto spicciola. Succede che il buco grande sia quello dei bilanci pubblici: pare che sia talmente vasto che nessun uomo, finora, è riuscito ad esplorarlo. I buchi più piccoli, invece, anche se non risultato sulle cartine geografiche, sono perfettamente conosciuti dalla varia umanità che compone la categoria degli automobilisti. Sono i crateri che invadono le nostre strade, tutte le nostre strade: dalle austere statali alle sfigatissime provinciali, dalle vie nei centri storici a quelle delle periferie. Buche, buchette, voragini, avvallamenti: ce n’è per tutti i gusti e per tutti gli ammortizzatori. Dall’Umbro Casantinese alla Flaminia, dalla Castrense alla cara, vecchia (anzi: antica) Cassia, passando per superstrade, tangenziali e circonvallazioni. Le proteste dei cittadini non si contano più, come i danni: chi si ritrova uno pneumatico spaccato, chi la carrozzeria abbozzata, chi appunto sfonda le sospensioni. A guadagnarci, ad occhio, restano soltanto gommisti, meccanici e carrozzieri.

Il settore viabilità della Provincia è uno delle parti in causa. Come l’Anas, come i settori viabilità dei vari Comuni della Tuscia. E proprio da Flaminia Tosini, dirigente del comparto di palazzo Gentili, arriva un timido tentativo di spiegare come stanno le cose: “Siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà che gli utenti incontrano nel transitare sulle strade provinciali per la presenza delle buche – scrive la dirigente – Oggettivamente non possiamo però accettare che questa situazione venga addebitata ad uno scarso interesse della Provincia. Tutto quello che è nelle nostre possibilità lo abbiamo fatto e continueremo a farlo, cercando di dare risposte alle esigenze dei cittadini. Ma non si può non tenere conto di una situazione normativa ed economica assolutamente precaria e non certo per responsabilità degli enti territoriali. Tale precisazione a tutela del lavoro e della professionalità del personale impiegato nel settore Viabilità della Provincia di Viterbo”. Insomma: senza soldi anche dei fenomeni come noi non possono mica fare miracoli, però ci provano.

tosini flaminia

Flaminia Tosini

Ora, a patto che i miracoli non si chiedono a nessuno – figuriamoci a dei dipendenti pubblici – resta il fatto che la situazione ha superato il livello di guardia. Le strade di Aleppo (con tutto il rispetto per Aleppo) sembrano tavoli da biliardo, rispetto alle nostre: e qui nessuno le ha bombardate coi mortai. Né gli astronomi hanno segnalato sciami di meteore in arrivo. Ergo: è la normale manutenzione che sembra mancare, il labor limae quotidiano necessario a tenere in ordine il manto stradale. E qui la dirigente Tosini fa risalire il tutto addirittura all’abolizione delle Province, poi cancellata: “Lo stato di incertezza istituzionale non ha consentito di chiarire gli aspetti legati alla programmazione economica. Allo stato attuale gli impegni di spesa relativamente agli interventi che la Provincia è chiamata a realizzare sul territorio possono essere presi solo sulla dodicesima parte del bilancio dell’anno precedente. Su 1500 km di strada provinciale possiamo impiegare soltanto 40 cantonieri considerando che undici unità sono venute meno ed il blocco delle assunzioni imposto dallo Stato ci impedisce di rimpiazzarle”. Ad ognuno dei 40 cantonieri, insomma, spetterebbe curare un tratto di 37 chilometri e mezzo di strada. Ma i problemi economici non finiscono qui, sempre secondo palazzo Gentili: “Per quanto riguarda la manutenzione delle strade regionali Cassia, Castrense e Flaminia è bene sapere che la Regione non trasferisce più risorse, che sarebbero invece destinate per legge alle province, dall’anno 2010 – spiega la Tosini – In presenza di una situazione simile la Provincia, oltre a dover affrontare una situazione di fatto irrisolvibile per garantire la viabilità sulle strade di propria competenza è impossibilitata a prendere in carico anche la manutenzione dei settori stradali di competenza regionale laddove la Regione stessa non provvede”. E giusto per concludere il quadro, non si possono dimenticare mica i fenomeni atmosferici: non saremo in Siberia o in Alaska,  ma anche qui abbiano i nostri problemi. Ancora la Tosini: “Purtroppo le condizioni climatiche avverse di questo inverno hanno ulteriormente contribuito ad aggravare la situazione e la neve ed il gelo, seppur in misura ridotta rispetto all’anno precedente, hanno comunque gravemente compromesso il manto stradale in gran parte della provincia. Senza dimenticare le alluvioni che hanno praticamente devastato interi tratti di viabilità creando situazioni di instabilità nel rilevato stradale. Dove questo viene più sollecitato, infatti determina l’aprirsi di buche”. Già, le alluvioni, come dimenticarle?

La chiusura della nota, comunque, lascia delle speranze: “Le foto che si sono viste pubblicate sui giornali, con le strade piene di rattoppi, sono il segno del nostro intervento, ognuna di quelle toppe di colori diversi è la dimostrazione del lavoro del personale stradale e non certo segno di trascuratezza”. La Provincia, insomma, non si è mica arresa: continuerà a tappare le buche, in attesa magari che qualcuno attappi anche il Buco. Per le ciambelle, invece, dovremo aspettare ancora un po’.

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