E’ iniziata la posa in mare di 550 tetrapodi nello specchio antistante Montalto di Castro a difesa delle praterie sommerse di Posidonia oceanica, una pianta superiore che protegge la costa dall’erosione e ossigena il mare. I primi 42 tetrapodi sono stati calati in mare. L’operazione di difesa della Posidonia, avviata dalla Regione in stretta collaborazione con l’Università della Tuscia e il Comune di Montalto di Castro, è stata approvata dalla Commissione Europea che ha cofinanziato il progetto Life “Poseidone”.
I tetrapodi hanno lo scopo di dissuadere i pescherecci, che svolgono attività di pesca a strascico illegale, dal continuare ad impoverire e desertificate i fondali rendendoli privi di vita. Per il mare è come se venissero chiusi i reparti neonatali degli ospedali. Le praterie sommerse infatti sono le nursery per la biodiversità marina. Lo strascico illegale, arando il fondo, oltre a ridurne l’estensione, impatta sugli stock ittici e conseguentemente sull’economia locale della piccola pesca. Il progetto ideato dagli ecologi del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche dell’Università della Tuscia, coordinati dal professor Giuseppe Nascetti, è stato l’unico progetto europeo Life approvato recentemente dedicato alla conservazione della biodiversità marina ed è il terzo che viene dedicato alla gestione integrata della fascia costiera dell’alto Lazio , tutto ciò a testimonianza della grande attenzione che L’Università della Tuscia ha nei riguardi del territorio.
Le operazioni di costruzione dei tetrapodi e la loro posa in mare, operata dall’equipaggio del “Fortunato”, un pontone ancorato presso la foce del Fiume Fiora, stanno avvenendo in un generale clima di collaborazione tra operatori della pesca, la Capitaneria di Porto di Civitavecchia, l’amministrazione comunale e gli esperti dell’Università e della Regione. La presenza del “Fortunato” è stata inoltre provvidenziale per intervenire d’urgenza nel restauro di parte della banchina del Fiora andata distrutta dall’alluvione del novembre scorso. I pescatori locali sono in attesa dei lavori di completamento dell’intera banchina. Il calo dei tetrapodi in mare costituisce un segnale forte che il mondo della ricerca e le istituzioni pubbliche più sensibili hanno lanciato per coniugare salvaguardia della biodiversità marina e piccola pesca, ovvero ecologia e green economy.