“C’è una forte preoccupazione internazionale per la situazione in Siria soprattutto per le condizioni umanitarie di quel popolo. Condizioni che potrebbero peggiorare. La speranza è che si continui a lavorare ai negoziati per giungere ad una soluzione politica che possa far uscire la Siria dalla pesante crisi e soprattutto che possa evitare un ulteriore perdita di vite umane”. Così l’ambasciatore statunitense Frederic Hof “senior fellow” del Rafik Hariri Center per il Medio Oriente del Consiglio Atlantico ha esordito parlando della situazione siriana a centinaia di allievi sottufficiali dell’esercito e dell’aeronautica militare che frequentano presso l’università di Viterbo i corsi di laurea in Scienze Organizzative e Gestionali (SOGE). L’incontro è il secondo del genere organizzato dalla professoressa Flaminia Saccà nell’ambito delle attività programmate per il corso di Sociologia dei fenomeni Politici. “Con i nostri corsi – ha affermato la cattedratica- cerchiamo di fornire gli strumenti per una maggiore comprensione dei fenomeni geo-politici attuali, nei quali i nostri allievi potrebbero, un giorno, doversi confrontare in prima persona. Il nostro compito è quello di fornire – accanto alla formazione militare ricevuta nelle rispettive Scuole -anche delle chiavi di lettura politiche, culturali, religiose, economiche e certamente sociali, soggiacenti ai conflitti in atto”. Frederic Hof ha parlato della Siria analizzando la situazione attuale, la composizione frammentata dell’opposizione in atto, la genesi del conflitto, la posta in gioco e le possibili ripercussioni nei Paesi vicini, trattando sia gli aspetti politici che religiosi.
L’ambasciatore ha iniziato la sua carriera professionale come ufficiale dell’Esercito. Veterano del Vietnam ha maturato una grande esperienza dello scacchiere medio orientale. Tra le sue notevoli esperienze si ricorda anche il suo ruolo come coordinatore particolare per gli affari regionali dell’Ufficio dell’inviato speciale per la pace in Medio Oriente del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Per i suoi studi e per il suo lavoro ha ottenuto molti e prestigiosi riconoscimenti. “L’incontro con l’ambasciatore Hof e la collaborazione con l’ambasciata statunitense – ha sottolineato il professor Alessandro Ruggeri, direttore del Dipartimento di Economia e Impresa nel quale sono incardinati i corsi del SOGE e il corso di sociologia dei fenomeni politici- arricchisce l’offerta formativa dell’università della Tuscia grazie agli altissimi profili dei relatori proposti. Ci offre una prospettiva internazionale e l’esperienza qualificatissima di professionisti del campo. E’ un ulteriore segno di come l’ateneo sia costantemente impegnato ad offrire ai suoi studenti una formazione di livello“.
Ma non è intervenuto a questa importante conferenza il professor Andrea Vannini, ovvero la testa più lucida dell’Università della Tuscia?
Quelli che segnalano la “forte preoccupazione” ne sono gli artefici.