Occhéi, saranno pure cittadini come noi, come voi, ma questo qui che arriva in bicicletta – su una bella bicicletta da corsa, vecchio stile, col manubrio ricurvo come corna di muflone – è nientemeno che il candidato sindaco al Comune di Viterbo, Gianluca De Dominicis. Appoggia la sua belva al muro di via San Pellegrino ed entra nello spazio Itinerart cultura, che ospita la presentazione ufficiale della lista Movimento cinque stelle, la sua lista.
Occhéi, saranno pure cittadini come noi, come voi, ma questo qui a cui si rivolgono due turisti che cercano “via delle Conce”, prende e ce li accompagna di persona. E’ il dottor Stefano Scatena, psicologo e attivista del Cinque stelle. Poi entra e presenta la presentazione.
Occhéi, saranno pure cittadini eccetera eccetera, ma questo qui che arriva in maglioncino viola, rigorosamente senza giacca, e ammette candidatamente durante l’incontro di avere approfittato del suo ritorno a Viterbo “per andare dal dentista”, è Massimiliano Bernini, deputato del Movimento, fresco d’elezione a Montecitorio. “E’ stato proprio il dentista – aggiunge poi – a dirmi poco fa che Milena Gabanelli aveva rinunciato alla candidatura al Quirinale. Peccato. Io? Ho votato Gino Strada”. E oggi voterà per davvero, in Aula, seguendo le indicazioni del partito, per il prossimo presidente della Repubblica.
Ecco dunque che la giornata di presentazione della lista che tenterà la scalata a Palazzo dei priori – con buone probabilità di riuscirci, a leggere gli eccellenti risultati delle ultime regionali e politiche e secondo i sondaggi – appare quantomeno particolare. E si trasforma presto da un’occasione ufficiale a una chiacchierata informale, dove il “tu” è d’obbligo e ci scappa pure qualche personaggio pittoresco che dal pubblico chiede lumi allo stesso Bernini e alla tarquiniese Silvia Blasi, fresca consigliera regionale, su come appare il mondo visto dalla stanza dei bottoni. Ci mancavano solo i bicchieri di carta, le noccioline e qualche bottiglia di fanta e il quadro era completo, alla faccia dell’onnipresente diretta streaming (c’è anche qui) e nonostante la mancanza del wi-fi, una pecca giustificata dal fatto che i grillini fossero ospiti della galleria d’arte.
Di cose serie, comunque, si parla diffusamente. Scatena introduce, De Dominicis approfondisce. Colui che potrebbe essere il nuovo sindaco di Viterbo distrubuisce subito uno scoop: “Abbiamo dovuto modificare la lista (già chiusa da giorni, ndr) perché alla fine uno dei candidati non se l’è sentita, ha pensato di non avere i requisiti necessari. Poco male: abbiamo avuto modo così di inserire altre due donne, che portano il totale rosa della nostra formazione a quota undici. La lista ritoccata dovrà passare di nuovo all’approvazione dei cittadini, che potranno firmare il sostegno sabato e domenica nella nostra sede di piazza del Gesù. Comunque, nessun problema, nessuna guerra interna, nessuna scissione”. Peccato, pensano gli sciacalli della stampa.
Poi De Dominicis passa ad elencare i criteri che hanno ispirato la composizione della lista, una sequela lunghissima di filtri e di certificazioni da far impallidire anche il burocrate più pedante. Non sono stati candidati quelli con precedenti penali (a partire dalla corruzione, concussione e reati di mafia), quelli iscritti a partiti politici, quelli che hanno avuto qualche ruolo nelle ultime due legislature, quelli che hanno qualche conflitto d’interesse con l’amministrazione, quelli che risultano iscritti ad associazioni religiose e, dulcis in fundo, quelli che fanno parte della massoneria (“Che è legale ma si presta ad altri conflitti d’interesse”, puntualizza De Dominicis).
Detto questo, il Movimento chiede la collaborazione dei cittadini, i suggerimenti, le segnalazioni sui problemi più o meno urgenti. Non solo: s’invitano gli stessi cittadini in possesso di qualche titolo o dote, a inviare curricula, da prendere in esame per la giunta che verrà: “Perché vogliamo assessori prima di tutto competenti, e non necessariamente politici, anzi: meglio se non politici. Tutti i curricula ricevuti verranno poi pubblicati”. Naturalmente on line, per chi pensava che facessero una bacheca al Corso.
Questo per quanto riguarda le linee guida, d’indirizzo. Ma la politica è fatta anche di fango e merda, per essere un po’ pulp, e allora vale la pena chiedere a De Dominicis e ai suoi come pensano di comportarsi in vista di un eventuale ballottaggio. Lo scenario, d’altronde, è possibile e plausibile, vista l’accozzaglia di agguerriti pretendenti che s’ammucchia in piazza del Plebiscito: “Intanto – risponde il giovane candidato, scherzando o forse no – proviamo a prendere il 51 per cento e a risolvere automaticamente il problema. Se dovessimo andare al ballottaggio non chiederemo certamente i voti ai partiti ma ai cittadini, come abbiamo sempre fatto. E se al ballottaggio ci dovessero andare altri? Non appoggeremo nessuno, questo è sicuro”. Innovativi, inesperti e intransigenti: eccola la politica delle tre “I” già sbandierata in passato da qualcun altro.
Detto che gli eletti del Movimento, una volta e se, si prenderanno tutto il tempo per assimilare il funzionamento della macchina amministrativa, va anche aggiunto che loro, comunque, hanno fatto una discreta gavetta da “uditori”, visto che da tre anni ormai riprendono e trasmettono (in streaming, to’) le sedute del consiglio comunale. “E la nostra visione di governo – precisa De Dominicis, col tono della promessa più che della minaccia – sarà completamente diversa da quella che avete visto finora. Risparmiare e ottimizzare saranno le nostre parole d’ordine. E ci servirà competenza tecnica ma anche sociale, civica, da parte dei nostri futuri assessori. Che presenteremo dopo il voto, per una questione di serietà e perché non vogliamo solo buttare qualche nome nella mischia”. Questo in effetti, lo hanno fatto altre liste civiche, più avvezze alle paillettes e agli effetti speciali.
Si chiude con gli interventi della morbida Blasi e del deputato Bernini, con le domande – più o meno serie – del pubblico, con qualche applauso e qualche shhh, silenzio, buttato là come a scuola. E con una mezza promessa di De Dominicis, che a precisa domanda risponde: “Grillo? Stiamo cercando di riportarlo a Viterbo, di ripetere il bagno di folla del febbraio scorso. Il suo staff lo sa, aspettiamo fiduciosi”. Sempre che il Guru non abbia troppe cose da sbrigare – e da sbrigliare – ai piani alti della politica, nella Roma tentacolare alla quale sono approdati anche loro, quelli del Cinque Stelle.
Il fine ultimo non dovrebbe essere la vittoria, ma il servizio ai cittadini. Tutto o niente male si sposa con questa concezione di servizio. Anche se comprendo le motivazioni, temo i sani e puri mandati del destino….
Assertivo anzichèno, il maresciallo De Dominicis…
L’umiltà, la dedizione, l’amore per la propria città, la propria regione e la propria Italia e l’impegno degli attivisti del M5S di Viterbo e della Tuscia mi rende ogni giorno di più orgoglioso di far parte di questo gruppo meraviglioso.