Anziane, molte in evidente degrado, costano decisamente meno rispetto a qualche anno fa, eppure non trovano acquirenti. O ne trovano pochini. Le case costituiscono ancora uno degli asset patrimoniali della famiglia italiana e, dunque, anche viterbese, però sono in costante perdita di valore. Un recentissimo rapporto Abi/Agenzia delle Entrate parla di una riduzione di 150.000 compravendite a livello nazionale, tra il 2011 e il 2012. Peggior risultato dal 1985.
Viterbo non fa eccezione. Dei 10.908 edifici situati nel suo territorio, la maggior parte è stata costruita prima del 1919. Cioè ha poco meno di un secolo di vita. Il 97,6% delle case risulta utilizzato; il 72,41% della popolazione vive in abitazioni di proprietà, mentre il 19,34% è in affitto. Alla fine del 2011 il mercato immobiliare aveva già fatto registrare un calo delle vendite e un conseguente calo dei prezzi, soprattutto dell’usato, intorno al 6%. Il risultato 2012 è ancora più in rosso come testimoniato dai numeri del comparto costruzioni: nel 2011 erano attive nella Tuscia 1.138 imprese che si sono
ridotte a 1.003 a fine 2012, mentre i lavoratori addetti sono passati da 4.454 a 3.656.
In base ad una indagine dell’Ufficio Studi di Tecnocasa, nel secondo trimestre del 2011 le quotazioni avevano subito un arretramento del 6%. Le perdite di valore più vistose (11,8%) erano state rilevate nell’area settentrionale della città, mentre i danni erano stati limitati (3,9%) nell’area Sud. Dati che, ovviamente, sono peggiorati sul consuntivo 2012. Della serie, la crisi morde anche il mattone. Difficile stabilire l’entità del calo, ma è un fatto che l’Osservatorio della Camera di Commercio a fine 2012 ha dovuto fotografare una tendenza negativa generalizzata in tutta la provincia. Per quanto riguarda Viterbo, la diminuzione interessa sia le abitazioni nuove (1.600-2.100 al metro quadrato) o in buono stato (1.200-1.600) del centro che quelle nuove (1.750-2.700) o in buon stato (1.110-1.450) di periferia. Segno meno anche per Civita Castellana (1.600-1800 nuove), Acquapendente (1.200-1.900 nuove), Tuscania (1.100-1.500 nuove), Tarquinia città (2.400-2.600 nuove). Cioè tutti i maggiori centri della Tuscia. Risultati in controtendenza, comunque stazionari solo per Montefiascone dove le nuove case costano tra i 1.600 e i 1.800 euro a metro quadrato e per il consorzio Gradoli-Grotte di Castro (tra i 900 e i 1.400 euro e metro quadrato per le nuove). «Tutta colpa dell’Imu», accusano in molti. «No, sono i soldi che non ci sono più», sospirano altri. Comunque sia la casa perde mattoni.