Le regole ci sono e lui ha intenzione di farle rispettare. Il nuovo commissario della Asl, Luigi Macchitella, arrivato a metà aprile al posto di Antonio De Santis, tra i primi atti del suo mandato ha sospeso il bando per l’assunzione a tempo determinato di 16 infermieri da destinare al servizio sanitario all’interno della casa circondariale di Mammagialla. Pochi giorni dopo, ci ha pensato la Regione a ristabilire l’ordine, decretando l’illegittimità della delibera con cui ad aprile erano stati stabilizzati 17 dirigenti. “Trasparenza e chiarezza nelle decisioni è il principio che seguo. Se – dice Macchitella – per adottare un atto serve l’autorizzazione della Regione, è evidente che senza lo stesso è illegittimo”.
Partiamo da Mammagialla. “Se la Regione riterrà di concedere il via libera – afferma il commissario – allora il bando verrà riaperto. Altrimenti non se ne farà nulla”. Per la stabilizzazione, stesso discorso sebbene l’iniziativa stavolta sia stata proprio della Regione. “Ricevuta la comunicazione con cui veniva dichiarata l’illegittimità dell’atto, mancando il relativo via libera – afferma Macchitella – ho immediatamente sospeso l’efficacia della delibera”. I lavoratori coinvolti per ora continuano a ricoprire i rispettivi incarichi, visto che il loro contratto è in proroga sino a giugno.
Cosa succede ora? “Cercherò – annuncia il commissario – di ragionare con Roma per capire se gli atti di tutto il personale stabilizzato erano illegittimi, oppure se ci sono spazi per stabilizzarne alcuni”. Evidentemente, i requisiti posseduti dai 17 dirigenti non sono gli stessi. “Ora – ripete – non sono in grado di stabilire cosa accadrà, ovvero se la stabilizzazione andrà annullata o meno. Andrò in Regione per capire se devo definitivamente revocare gli atti o esiste la possibilità di salvaguardarne alcuni. Verificheremo se la situazione è uguale per tutti. Non vorrei creare aspettative, lo ripeto: nel giro dei prossimi giorni definirò la questione”. Un ragionamento di buon senso che dovrebbe guidare sempre l’azione di chi amministra la cosa pubblica: se le regole ci sono, vanno rispettate. Un ragionamento che, se seguito sin dall’inizio, avrebbe evitato di generare aspettative in lavoratori precari da anni e che ora potrebbero infrangersi contro uno scottante annullamento della stabilizzazione.
Bel cervello ‘sto Macchitella: ma Zingaretti lo manda solo?