A spasso tra le liste, per curiosare tra le preferenze. Per scoprire, il giorno dopo lo spoglio, i vincitori e i trombati della tornata elettorale del 26 e 27 maggio. Con una premessa necessaria: sono in tanti che non hanno ottenuto neanche un voto, segno di scarsa fiducia, da un lato di sé medesimi, dall’altro dei familiari e/o gli intimi.
Cominciamo con la lista del vincitore del primo turno, Leonardo Michelini. La classifica di “Oltre le mura” vede in testa Alessandra Zucchi (436) – sì, è la figlia di Sandro, più volte consigliere e assessore in giunte di centro destra – seguita da Rafaela Saraconi (335), già presidente dell’Ordine degli Architetti e già sindaco di Valentano, alla guida di una giunta di centro destra. Il terzo è Sergio Insogna (279) che ha alle spalle due consiliature con la casacca del Pds e del Pd. Francesco Chicco Moltoni, il pendolare del consiglio comunale (è stato via via con An, Forza Italia, Udc, Misto) non supera quota 200 e si ferma a 179.
A proposito di Pd. Superstar il cardiologo Francesco Serra (882), a cui evidentemente hanno giovato i continui richiami al verbo di Matteo Renzi. Segue una sorpresa: Alessandra Troncarelli, 708. E quindi Lisetta Ciambella, 664, che leggende metropolitane insistono che ha goduto di uno sponsor di peso, il deputato Peppe/Beppe Fioroni. Alvaro Ricci, cireneo del gruppo consiliare uscente, si attesta su 525 preferenze, scovate una per una, con un eccellente lavoro svolto come una volta “casa pe casa”, senza benedizione di sorta da parte dei diversi leader massimi del centro sinistra.
E quelli del Pdl, come se lo sono passata? Detto che Giulio Marini, sindaco uscente, andrà al ballottaggio forte del 25,18 per cento (una miseria, considerati i trascorsi) e sarà costretto a inseguire Michelini (35,85), il resto delle truppe targate Pdl hanno fatto venire in luce Antonella Sberna (592), Claudio Ubertini (412, assessore all’Urbanistica uscente) ed Elpidio Micci (410). E Giovanni Arena, già caterpillar in precedenti tornate? Si deve accontentare (si fa per dire) di 345 preferenze.
Il consigliere al decoro uscente, Antonio Obino, con la sua lista Ego Sum Leo, patisce: 141 i consensi personali, in verità da considerare esigui rispetto all’eccellente lavoro compiuto nel segnalare e stigmatizzare l’inciviltà dei viterbesi in quanto a pulizia.
Nella lista “Viterbo 2020” di Chiara Frontini (4,97%) spiccano le 185 preferenze di Maria Cristina Baleani.
Michele Bonatesta, con la sua lista “Insieme per il territorio” – per la quale egli stesso aveva vaticinato circa il 52,00 per cento – si è infranta sul 1,15% e poco o punto ausilio è venuto dalla di lui consorte, la gentile professoressa Paola Moscucci, dirigente scolastico del liceo classico-linguistico “Mariano Buratti”, che non è andata al di là di 53 consensi. I fasti di una volta sono ormai solo un lontano ricordo.
E adesso procediamo a volo d’uccello. Claudio Margottini, impalmato come vice sindaco in una eventuale guidata da Filippo Rossi (Viva Viterbo) ha raccolto 207 voti, preceduto da Maria Rita De Alexandris (212). Paolo Barbieri (Lista FondAzione per Santucci), già a palazzo dei Priori con l’Udc, non ha sfigurato: 268; nella stessa lista l’ex presidente del Sodalizio dei Facchini, Roberto Capoccioni, è asceso fino a quota 151. Viale del tramonto per l’ex senatore Ferdinando Signorelli: appena 31 consensi nella lista La Destra.
Per finire, giochiamo a fare finta che cosa accadrebbe, in quanto a rappresentanza femminile della prossima Sala d’Ercole, se al ballottaggio vincesse Leonardo Michelini ovvero Giulio Marini, ricordato che la maggioranza sarà composta 19 membri e la minoranza da 13.
Vince Michelini. Alessandra Troncarelli, Luisa Ciambella, Patrizia Frittelli, Martina Minchella, Melissa Mongiardo, per il Pd; Alessandra Zuccchi e Rafaela Saraconi di Oltre le mura; Raffaella Valeri del Sel; Antonella Berna del Pdl e Maria Rita De Alexandris di Viva Viterbo. Vince Marini. Antonella Sberna, Maria Antonietta Russo, Monica Allegrini del Pdl; De Alexandris di Viva Viterbo; Troncarelli, Ciambella e Frittelli del Pd.
E di Filippo Rossi da Trieste, che voleva andare al ballottaggio con Michelini e che faceva circolare sondaggi (falsi) che davano la sua lista al 28%, ne vogliamo parlare? Se c’è un vero trombato in questa tornata elettorale è proprio l’energumeno di origini triestine e i suoi sogni di boria. Farà la fine dell’avvocato Bartoletti e della sua defunta lista Viterbo Vola. Tra cinque anni anni, ma forse anche prima, l’elettore medio viterbese si chiederà: “Filippo Rossi da Trieste, chi era costui?” (alcuni, in verità, se lo sono chiesti fino a pochissimi giorni fa).