“Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”. E’ il giuramento dell’atleta, pronunciato dagli oltre 400 partecipanti che l’altra sera hanno invaso il campo scuola “Domenico Mancinelli” per la cerimonia d’apertura degli Special Olympics di nuoto. Cerimonia suggestiva, che ha portato a Viterbo l’atmosfera unica che dal mito di Olimpia, rinnovato da De Coubertin, ormai è diventato immortale.
Trentanovesima edizione, di questi Giochi, e la Tuscia ha il privilegio di ospitarli: belle sue strutture sportive (la piscina Larus, dove le gare sono già iniziate, e le acque del lago di Bolsena, dove si nuota da oggi) e in quelle ricettive, tra villaggi d’accoglienza e luoghi di soggiorno per gli atleti, i tecnici, i dirigenti delle società sportive provenienti da tutta Italia. Un’organizzazione impeccabile, quella della serata di apertura, che ha coinvolto i partecipanti, le autorità, e i tanti spettatori sulla tribuna dell’impianto di strada Teverina, tirato a lucido per l’occasione. Esibizioni di danza, la sfilata dei gonfaloni dei Comuni della provincia che hanno ospitato nei giorni scorsi la torcia olimpica, il suddetto giuramento, gli applausi per i Facchini di Santa Rosa, gli atleti del Rugby Viterbo, le forze dell’ordine, l’associazione culturale Pilastro e tanto altro. Insomma, tutte le componenti sociali e civili della città.
Il momento culminante è stato ovviamente la consegna della torcia all’ultimo tedoforo, quel Roberto Ricci che ha già vinto tante medaglie nelle varie discipline speciali, e l’accensione del tripode con il sacro fuoco d’Olimpia, che resterà acceso fino a mercoledì, quando gli Special Olympics verranno dichiarati chiusi. Ad aprirli ufficialmente è stato invece il sindaco Michelini, che ha pronunciato la formula di rito, sollevando gli applausi del pubblico. La presidente del comitato organizzatore, Stefania Cardenia, ha parlato invece di “conclusione di un percorso impegnativo, iniziato con il sindaco Marini e la sua Giunta e raccolto con entusiasmo dalla nuova amministrazione”. Un momento particolarmente toccante della cerimonia è stato quando Giordano Ferri – ex piccolo tenore prodigio del Mini Festival di Viterbo, oggi (a 25 anni) sulla strada della piena maturazione professionale – ha intonato il “Nessun dorma” mentre si accendeva la fiaccola olimpica. Una parte non secondaria nell’organizzazione della serata l’hanno avuta (come anche i volontari delle scuole) gli Scout – Agesci ed Fse – della città.
Poco dopo le undici tutti a nanna, perché già domenica si sono assegnate le prime medaglie. E così sarà anche oggi, domani e mercoledì, per tre giornate all’insegna dello sport, della passione, dell’impegno. Per gli atleti, per i dirigenti, per gli organizzatori e per il pubblico. Per tutti i viterbesi che abbracciano gli Special Olympics con tutto l’affetto di cui sono capaci.
Ai giochi olimpici del trasformismo primo classificato Filippo Rossi da Trieste.