Tutti uniti per risollevare la Tuscia e partecipare alla manifestazione romana del 22 giugno. La crisi ha rimesso i confederali dalla stessa parte: Cgil, Cisl e Uil si sono dati appuntamento ieri per un direttivo unitario allo scopo di lanciare una sorta di piattaforma programmatica per creare occupazione e rigenerare l’economia nel Viterbese. Ma non solo: la presenza in piazza san Giovanni in Laterano tra due settimane sarà la testimonianza del pressing dei confederali pure su altre tematiche, quelle di caratura nazionale. Esempi? Il contrasto alla povertà, la riforma dell’Imu, la riduzione dei costi della politica e la necessità di misure urgenti per ridare dignità al mondo del lavoro.
“Chiediamo – dicono i tre segretari Miranda Perinelli, Rosita Pelecca e Giancarlo Turchetti – che il tema del lavoro, in tutte le sue componenti, torni al centro delle scelte politiche ed economiche. Vogliamo provvedimenti urgenti e indispensabili per aprire una nuova fase”. Il decalogo dei confederali comprende il rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga; il completamento dell’effettiva salvaguardia degli esodati, espulsi dal mercato del lavoro ma troppo avanti cogli anni per rientrarvi; la riduzione delle tasse ai dipendenti, ai pensionati e alle imprese.
Le rivendicazioni di Cgil, Cisl e Uil proseguono: “E’ indispensabile – aggiungono – ammodernare e semplificare la pubblica amministrazione non attraverso tagli lineari, ma con la riorganizzazione del suo funzionamento. Chiediamo interventi seri per la riduzione dei costi della politica, che è la condizione per avere buone istituzioni. E non è più rinviabile la ridefinizione di una politica industriale che rilanci le produzioni, valorizzando le imprese che investono in innovazione e ricerca, capaci di salvaguardare l’occupazione e le competenze”. Proposte e richieste che urleranno al corteo romano del 22 giugno.