Una disposizione inserita nel “Decreto del fare” ha scongiurato la chiusura di centinaia di campeggi e villaggi vacanze.La questione, segnalata esclusivamente da Assocamping Confesercenti al Governo e presso tutte le sedi istituzionali nazionali e regionali, ha evitato il tracollo di un settore fondamentale nell’offerta della vacanza italiana.
Per risolvere alcune questioni interpretative, spesso causa di sequestri e di blocco dell’attività turistico-ricettiva all’aperto, la norma inserita nel Decreto legge riguarda il posizionamento di allestimenti mobili di pernottamento, quali camper, caravan, case mobili, e relativi accessori (verande, cucinotti, ecc.), temporaneamente ancorati al suolo, all’interno di strutture ricettive all’aperto per la sosta ed il soggiorno di turisti.
In particolare, facendo riferimento a normative di settore contenute in diverse leggi regionali, con le nuove norme i campeggi non necessitano di permesso a costruire, laddove detto posizionamento sia effettuato in conformità alle leggi regionali applicabili ed al progetto già autorizzato con il rilascio del permesso a costruire per le medesime strutture ricettive.
Finalmente, dopo tanti anni di richieste e rivendicazioni, le imprese del settore possono lavorare più tranquille e programmare una stagione più lunga. Infatti con l’installazione delle case mobili che sono dotate di ogni confort si va incontro a una esigenza di destagionalizzazione del turismo nel nostro paese e delle imprese del turismo all’aria aperta che vi operano.
Nel Lazio le associazioni di categoria da anni sostenevano tale richiesta tanto che nella nuova legge quadro sul turismo (13/2007) per quanto riguarda la classificazione campeggistica veniva inserita tale norma appunto che per l’istallazione delle case mobili non necessitavano permessi a costruire in quanto insito già nel progetto e procedimento autorizzatorio per le medesime strutture ricettive.
Le 2.700 imprese del settore, il presidente nazionale Assocamping Pasquale Motta, i gruppi dirigenti Assocamping regionali e provinciali ringraziano il Governo e le Regioni per averci ascoltato. Con la stagione alle porte, la concorrenza internazionale e la difficile congiuntura economica, si rischiava di perdere una parte significativa dell’offerta ricettiva di qualità.
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