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Massolo, un pezzo di storia del Pci viterbese

Oreste Massolo

Oreste Massolo

“Una persona perbene, di grande levatura morale e intellettuale”. Queste parole sono state il filo rosso che ha unificato i tanti messaggi che sono stati dettati alla notizia della scomparsa a 77 anni di Oreste Massolo, ieri mattina all’ospedale di Belcolle, inviati alla moglie e alle due figlie o postati sui quotidiani digitali.

Esponente di primo piano della sinistra viterbese per vari lustri, Massolo vantava un cursus  honorum di grande rilievo, grazie al quale ha saputo intrecciare esperienze di dirigente politico (tra l’altro, fu segretario della federazione del Pci alla fine degli anni Settanta) e di amministratore (consigliere comunale e consigliere regionale).

Editorialista di Tusciaweb, aveva cominciato a scrivere anche per Viterbopost. Tra gli ultimi suoi impegni va rammentata la presidenza della Fondazione “Gualtiero Sarti”, impegnata a riordinare l’archivio storico del Pci, i cui primo esito è sfociato nel volume “Tricolore Bandiera rossa. Almanacco fotografico sul Pci e la Federazione di Viterbo nell’Italia repubblicana”, che si avvale di una presentazione, scritta dallo stesso Massolo insieme a Ermanno Barbieri, dove si sintetizza il senso di una avventura storiografica orientata a ricostruire l’attività “di una piccola organizzazione, ma dalla  vita  segnata da tappe significative: le lotte contro il latifondo, contro la mezzadria, per lo sviluppo economico dell’Alto Lazio, l’impegno dell’Ente Maremma che trasformò i contadini in imprenditori agricoli”, fino alla battaglia, alla fine degli anni Settanta, per l’istituzione dell’Università di Stato.

Le cerimonia funebre, in forma laica, si svolgerà oggi alle ore 16,30, nel cimitero di San Lazzaro.

Qualche messaggio. Quello del sindaco Leonardo Michelini:

“Apprendo con profondo dispiacere della scomparsa di Oreste Massolo. Con lui se ne va un pezzo importante della storia politica viterbese. Un uomo il cui contributo rimarrà impresso nel ricordo di tutta la comunità. Pur venendo da esperienze politiche diverse, molti sono i valori che abbiamo condiviso e messo in pratica, dal rispetto dei principi democratici a quello della libertà altrui, dalla vocazione al lavoro all’etica pubblica ed economica. Di lui conserverò il ricordo di uomo dalla forte passione civica e politica, nonché le parole spese per me all’indomani della mia elezione a sindaco. Rievocando il nostro primo incontro ad una cena, si disse felice per la mia vittoria. Mi riservò parole piene di stima, fiducia e rispetto. In questo mio saluto non posso che ricambiare tutta la stima, con la consapevolezza che oggi Viterbo non perde solo un uomo, ma un pezzo della sua storia politica”.

Del presidente della Provincia Marcello Meroi: “Ho appreso con profonda tristezza la notizia della scomparsa di  Massolo. Da lui mi divideva l’appartenenza politica ma mi univano la stima ed il rispetto reciproco. Da esponente della sinistra ha sempre difeso con passione e convinzione le idee in cui credeva, ma senza pregiudizi ideologici e rispettando gli avversari, con i quali, soprattutto negli anni in cui ha ricoperto l’incarico di consigliere regionale, ha sempre ricercato, quando è stato utile e necessario, il dialogo e la collaborazione istituzionale con l’obiettivo di favorire gli interessi del territorio viterbese. E’ stato un comunista originale ed autentico che ha guardato avanti, comprendendo le evoluzioni della politica e della sinistra in particolare, evitando di arroccarsi su posizioni preconcette ed attivandosi al contrario per favorire il rinnovamento. Con Luigi Petroselli rimane senza dubbio fra le figure più nobili della sinistra viterbese”.

Il deputato del Pd Alessandro Mazzoli: “Massolo era uno dei pilastri della sinistra viterbese, straordinario punto di riferimento ideale e culturale. Di Oreste mi ha sempre colpito in modo particolare il suo stile. Era un uomo gentile, motivato da un profondo rispetto nei confronti degli altri ma sempre determinato nell’affermare le sue idee e il suo punto di vista. È stato un autorevole dirigente politico e uno scrupoloso uomo delle istituzioni. In entrambi i ruoli ha servito la sua terra e il suo Paese. Oreste Massolo non lascia solo un ricordo. Lascia il senso più pieno e forte di un impegno che riguarda ognuno di noi, dirigenti e militanti al servizio delle idee di progresso e di emancipazione”.

Il consigliere regionale Pd Enrico Panunzi: “E’ stato un esempio da seguire per tutti. Ho di lui un ricordo commosso e ho in mente la prima vola che lo vidi, durante un comizio per la festa del Primo Maggio.  Da segretario di federazione, ma anche dopo, ha avuto un rapporto molto stretto con la sezione di Canepina e con tutta la popolazione, rappresentando sempre un punto di riferimento. Con Massolo se ne va una persona perbene, mite, un uomo al quale non è mai venuta meno la passione politica. Mancherà a tutti noi”.

L’ex consigliere regionale del Pd Giuseppe Parroncini: “Oreste Massolo è una di quelle persone che devono essere ricordate per aver legato il proprio nome allo sviluppo della Tuscia. Il suo periodo da consigliere regionale è stato fecondo per il Viterbese, grazie a leggi e provvedimenti che lo hanno visto protagonista. Ma insieme al politico che al rigore morale univa fantasia, modernità, ricchezza di intuizioni e capacità di elaborazione di idee per la crescita del territorio, c’è anche l’uomo. E Massolo era persona di profonda cultura e spessore intellettuale. Due doti, quella umana e l’altra politica, che non a caso lo hanno visto molto vicino a Luigi Petroselli”.

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