Per adesso sarà cassa integrazione. Il ministero del Lavoro l’ha infatti concessa ai 108 dipendenti attualmente in organico a Esattorie Spa, 38 dei quali sono viterbesi, mentre tutti gli altri lavorano in Molise. Durerà fino al 31 dicembre, ma nel corso dell’incontro coi sindacati svoltosi ieri a Roma se n’è decisa la retroattività dal 12 giugno scorso.
Una scelta che tende a limitare i danni subiti dai dipendenti a seguito della rescissione delle convenzioni con gli enti pubblici per la riscossione di multe e tributi, avvenuta il 12 giugno per Isernia e Campobasso, il 20 per Viterbo. I lavoratori della società molisana devono percepire tre mensilità e la quattordicesima. Soldi che difficilmente riusciranno a ottenere nel breve tempo. La presidente di Esattorie, Sandra Marcucci, ha depositato infatti in tribunale richiesta di concordato preventivo in liquidazione, ovvero di fallimento.
Stamattina intanto ci sarà un altro importante appuntamento, giacché alle 10,45 il prefetto Antonella Scolamiero, scesa in prima fila nelle trattative, ha convocato tutti i sindaci del Viterbese nel palazzo del Governo per sottoporre loro la proposta di creare un consorzio a livello provinciale in cui far confluire i dipendenti ex Esattorie (18 dei quali provengono dal Cev). Proprio l’interessamento di Prefettura, Provincia e palazzo dei Priori ha spinto il ministero ha concedere la cig. Nel frattempo, il Comune di Viterbo gestisce in proprio la riscossione, mentre per il coattivo continua la trattativa con Equitalia.