Dopo Villa Rosa, tocca a Esattorie Spa. Ieri mattina a sfilare in piazza del Comune sono stati i dipendenti della clinica convenzionata sulla Teverina, oggi tocca al sit-in dei 38 lavoratori della società incaricata di riscuotere multe e tasse per conto di Palazzo dei Priori. Insomma, la piazza a Viterbo si fa sempre più calda.
Per Villa Rosa, il sindaco Leonardo Michelini ieri ha fatto sapere che coinvolgerà subito la regione, chiedendo un incontro col commissario della Asl e la Prefettura: “Ho alcune soluzioni da sottoporre alle parti”, dice. Sarà l’ente di via Cristoforo Colombo a decidere sulla richiesta di mobilità bocciata dai sindacati a livello locale e sulla concessione alla struttura di ulteriori servizi in convenzione. La proprietà della clinica, in mano alle suore ospedaliere, ha dichiarato 73 esuberi su 191 dipendenti e un buco di 2 milioni di euro, nonosante la struttura sulla Teverina è l’unica a non aver subito tagli, anzi ad aver aumentato e in procinto di incrementare le prestazioni rimborsate dalla Pisana. Antonella Ambrosini (Cgil) chiede chiarezza: “Come mai fino a poco fa si distribuiva il premio di produzione e all’improvviso è arrivato il deficit?” Dalla Uil, invece, Angelo Sambuci, ricorda: “Arriveranno altri 15 posti letto convenzionati. Il personale è necessario per mantenere i criteri stabiliti dalla legge per il riconoscimento del servizio da parte della Regione”. Infine, per la Cisl Mario Malerba conclude: “Abbiamo voluto sensibilizzare la città con una manifestazione bella e partecipata. E il prossimo step è in Regione per trovare soluzioni”. I sindacati (presenti anche Usb e Fials) hanno incontrato il prefetto Antonella Scolamiero e il presidente della Provincia Marcello Meroi, tutti impegnati a chiedere l’intervento della Regione.
Oggi, dicevamo, manifesteranno i 38 dipendenti di Esattorie Spa che sono stati messi in ferie forzate sino al 21 giugno. Significa che fino ad allora i viterbesi che vorranno pagare multe o cartelle esattoriali non potranno farlo perché troveranno gli sportelli chiusi. Un disservizio ai cittadini e un danno erariale per il Comune, visto che il rischio prescrizione delle seconde è sempre in agguato. I sindacati, domani al fianco dei lavoratori per i quali la società ha chiesto la cassa integrazione in deroga a zero ore e senza rotazione, chiederanno alla Prefettura di convocare le parti, ovvero il Comune ed Esattorie. “Il concordato preventivo presentato in Tribunale, secondo indiscrezioni – dice Maria Elvira Fatiganti della Uil-Tucs – dovrebbe essere chiesto in continuità di lavoro, significa che in attesa della cassa integrazione il servizio non dovrebbe chiudere. Eppure ora a causa delle ferie è tutto bloccato e non sappiamo cosa succederà dopo il 21”. E Carlo Proietti della Filcams conclude: “La Prefettura ci convochi. Dobbiamo capire se il Comune ha intenzione di prorogare la convenzione in scadenza a fine mese. Oppure se intende internalizzare il servizio. Eppoi – ribadisce – dobbiamo difendere questi lavoratori che col loro impegno offrono un servizio fondamentale e garantiscono equità fiscale”.