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Quei documenti non firmati da nessuno

Francesco Serra

Francesco Serra

La battutaccia su una “Giunta al cardiopalmo” è francamente di cattivo gusto, anche perché il dottor Francesco Serra (medico cardiologo) dice che non vuole creare troppe palpitazioni a Leonardo Michelini, in un momento delicato come la formazione della squadra con cui dovrà governare il Comune di Viterbo nei prossimi cinque anni. “E infatti questo non è il momento, la Giunta deve andare avanti spedita”, spiega il consigliere comunale di declinazione renziana, record man di preferenze alle ultime comunali non solo nel Pd ma in tutto il circo dei candidati e degli eletti.
“Io e il sindaco ci siamo incontrati – dice – anche se è stata una chiacchierata veloce, visto che tutti e due avevamo degli impegni. Siamo d’accordo sul fatto di aspettare: le deleghe tornano a lui, anzi restano a lui, visto che non sono state ancora assegnate (formalmente avverrà stamattina, ndr). Ciò non toglie che io non torno indietro dalla mia decisione: non farò l’assessore, questo è evidente e lo ribadisco per l’ennesima volta”. Serra irremovibile, dunque, ma anche intenzionato a non diventare un problema per Michelini in questo primo, delicatissimo frangente di legislatura. “Ma Francesco per noi continua ad essere una risorsa”, ha insistito il sindaco.

Tutto finito, dunque? Sembrerebbe di sì, ma c’è un episodio precedente – di non poco rilievo – che va raccontato se si vuole capire fino in fondo il significato del colloquio tra i due, avvenuto ieri pomeriggio. Giacché ieri mattina Francesco Serra aveva riunito quattro consiglieri comunali (con lui, cinque) ai quali aveva proposto due cose, con tanto di documenti da firmare. La prima: costituire in Comune il gruppo del renziani, di cui ovviamente sarebbe stato il leader. La seconda: chiedere ufficialmente la nomina di un assessore per questo nuovo gruppo e l’elezione di sé stesso a presidente del consiglio comunale. La riunione però, è durata poco e i documenti sono rimasti senza firma. Insomma, nella sua guerra a Michelini Francesco Serra è rimasto solo. Di qui il lancio della spugna nell’incontro pomeridiano.

Certo è che per il cardiologo sembra siano finiti tutti i sogni di gloria. Anche se, riguardo alla carica di presidente del consiglio comunale, a domanda risponde: “Di quello con Leonardo non abbiamo neanche parlato. Anche perché il presidente viene eletto dai consiglieri…” ha glissato. Anche perché è conscio che quella carica andrà molto probabilmente a Filippo Rossi, che ha già piazzato l’avvocato Barelli all’assessorato strategico della Cultura.

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13   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Per parafrasare il grande Mario Melloni-Fortebraccio: s’apri la Sala d’Ercole e non uscì nessuno. Erano Filippo Rossi da Trieste e il suo sguaiato seguace Barelli.

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