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Un progetto europeo per i castagni malati

CastagnetoIl gruppo di entomologia del Dipartimento di Scienze e Tecnologie per l’Agricoltura, le Foreste, la Natura e l’Energia, da me coordinato, ha avviato le ricerche sul cinipide contemporaneamente al rinvenimento di questo insetto sui monti Cimini.

Ci siamo attivati innanzitutto per cercare di individuare una metodologia di contenimento di questo temibile insetto. Stimolati dalle richieste del territorio abbiamo testato molte molecole chimiche potenzialmente capaci di ridurre le infestazioni di cinipide. Il primo risultato che abbiamo ottenuto è stato quello di evidenziare che negli appezzamenti dove sono stati effettuati i trattamenti insetticidi le infestazioni si presentavano più elevate rispetto a dove non erano stati effettuati trattamenti. Questo effetto paradossale può essere spiegato dal fatto che gli insetticidi hanno ucciso prevalentemente gli insetti utili anziché il cinipide.

Le ricerche sono state condotte anche con l’ausilio di una borsa di studio di Dottorato di Ricerca finanziata con fondi della nostra Università. Questa ricerca, svolta dalla dottoressa Manuela Stacchiotti, ha ottenuto un premio nazionale per ricerche in ambito castanicolo.

Accertato che i trattamenti insetticidi sono inutili o addirittura dannosi, abbiamo attivato ricerche sugli insetti utili naturalmente presenti sui Monti Cimini che potevano darci una mano nel controllo naturale del cinipide. Il positivo risultato delle prime ricerche è stato comunicato e pubblicato durante il Congresso Internazionale sul Castagno svolto in Cina nel 2008.  Queste ricerche, tuttora in corso, stanno confermando che i nostri insetti utili contribuiscono a controllare il cinipide galligeno uccidendone circa il 20% della popolazione.

Inoltre, esortati dai castanicoltori, dalle associazioni di produttori, dagli enti locali, dalla Regione e dalla nostra volontà di capire e risolvere il problema, abbiamo iniziato a rilasciare nei castagneti della Regione il Torymus sinensis, antagonista naturale esotico del cinipide.  Questo parassitoide, insieme agli insetti utili già presenti nel territorio, permetterà nel lungo periodo di ripristinare una situazione di equilibrio alterato dall’arrivo del cinipide galligeno.

Ricordo che i lanci sono iniziati nel 2010 e sino ad oggi il Torymus sinensis si è acclimatato nei castagneti laziali di Vallerano, Canepina, Caprarola, Segni, Pescorocchiano. Siamo sicuri che con il proseguire dei lanci l’insetto risulterà acclimatato in tutta la Regione.

Ci tengo a far sapere che noi entomologi, i colleghi botanici e arboricoltori del Dafne, congiuntamente con il Dibaf (che presenterà formalmente il progetto), con i comuni di Canepina, Caprarola, Vallerano, con le associazioni di categoria Cia, Coldiretti, ConfAgri , con il Cefas e con il Cra-Sel, stiamo presentando un progetto europeo Life+ Biodiversity proprio sulla conservazione della biodiversità dei castagneti dei monti Cimini.

Se il progetto, come ci auguriamo, sarà valutato positivamente e quindi finanziato potremmo tutti insieme continuare a lavorare sul castagno, preziosa risorsa economica della nostra Regione.

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