Ieri mattina ho telefonato a Giulio Marini, clamorosamente sconfitto nelle elezioni comunali: sentivo il bisogno di salutarlo, di essergli in qualche modo vicino in un passaggio delicato e doloroso della sua esperienza politica. Marini per me è stato un avversario, mai un nemico da distruggere. Credo si sia impegnato al massimo, ma i risultati sono stati deludenti: la città è apparsa nel degrado, senza respiro, ripiegata su se stessa. Mancanza di risorse in primo luogo, ma anche scarsa comunicazione, forse nella convinzione che Viterbo non sarebbe mai cambiata. Un’altra constatazione va tenuta presente: il vento per il centro-destra è cambiato; non soffia più alle spalle, ma colpisce in faccia, ricacciandoti indietro. Altrimenti come spiegare la perdita di credibilità in ogni parte del Paese?
Ho conosciuto l’ingegner Michelini tanti anni fa, durante una cena a casa della signora Berlingeri, mamma di una cara amica di mia figlia. Mi fece un’ottima impressione. Persona saggia, riflessiva, attenta alla realtà, uno che non un “sputa sentenze” su tutto e su tutti. Oggi è il nuovo sindaco del capoluogo della Tuscia e sono davvero felice: è il primo sindaco di centro sinistra nella città dei Papi. Ho atteso questo momento per tutta la vita. A 77 anni il “miracolo” è avvenuto: quasi non ci credo, io che ai miracoli non dò ascolto.
Ai miei tempi le elezioni andavano bene se il Pci guadagnava un punto in percentuale; oggi sono positive se si va al governo o se si conquista (o si mantiene) un Comune. Ecco cosa vuol dire aver dato vita al Pd; ecco a cosa ha portato l’incontro tra la cultura cattolica progressista e quella laica e socialdemocratica della migliore tradizione europea.
Lo ricordo ai tanti “schizzinosi” di una sinistra dura e pura che sognano ancora un impossibile assalto al palazzo d’Inverno.
Michelini – è il mio augurio – pur in una situazione difficilissima, potrà fare bene: ne ha tutte le qualità. In ogni caso non si chiuderà a palazzo dei Priori, ma saprà coinvolgere i cittadini, dare spiegazioni, chiedere appoggio ed aiuto nella ricerca di soluzioni delle antiche e nuove questioni che affliggono la nostra città.
E poi non hai “scelto uno e ne hai presi tre”? E ti par poco?