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Vertenza Esattorie, Meroi fa da intermediario

Marcello Meroi coi dipendenti di Esattorie Spa

Marcello Meroi coi dipendenti di Esattorie Spa

“La Provincia di Viterbo vuole porsi come intermediario per favorire il dialogo tra le amministrazioni locali del territorio, i sindacati, i dipendenti e l’azienda Esattorie spa, per superare le difficoltà del momento e trovare una soluzione utile a salvaguardare il servizio di riscossione tributi e i livelli occupazionali attuali”. Così il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, ha esordito durante la riunione convocata a Palazzo Gentili questa mattina per discutere della vertenza Esattorie. Dall’incontro è emerso che anche altri Comuni del Viterbese vantano crediti nei confronti di Equitalia. Ad esempio Montalto di Castro deve ricevere 600mila euro e Valentano tra i 150 e i 200mila.

La vicenda di cui si è trattato è nota: la società Esattorie spa, incaricata della riscossione di alcuni tributi in nome e per conto di diverse amministrazioni locali della Tuscia, interromperà il rapporto di lavoro con 38 dipendenti. Contestualmente, a fronte di alcune difficoltà gestionali riscontrate dal Comune di Viterbo, quest’ultimo attraverso l’assessore al Bilancio, Luisa Ciambella, e il ragioniere capo, Stefano Quintarelli, ha comunicato di aver rescisso il contratto per la riscossione dei tributi. La scorsa settimana il presidente Meroi aveva incontrato il presidente della società, Sandra Marcucci, e l’avvocato Alba Torresi, che sta gestendo la fase di concordato di Esattorie spa: da parte dell’azienda era arrivata la richiesta ai Comuni di rendersi disponibili ad una gestione “in house” del servizio, propedeutica ad un diverso successivo affidamento.

Molte le perplessità sollevate dai presenti, sia di natura giuridico-amministrativa inerenti le procedure, sia di natura sindacale, per la tutela dei lavoratori che non percepiscono stipendio da quattro mesi e che rischiano di rimanere disoccupati dal 1° luglio prossimo. “Il servizio di riscossione dei tributi non può essere interrotto perché è un servizio pubblico – spiega Meroi – ma anche tenere gli sportelli con poche unità di personale sarebbe sinonimo di interruzione. Bisogna capire come organizzare il servizio a partire dalla fine del mese, valutando la possibilità, che avrebbe comunque tempi lunghi, di realizzare insieme una struttura che riscuota i tributi per la quasi totalità dei Comuni della provincia e che possa assorbire le 38 unità di personale che oggi sono a rischio”.

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