08052024Headline:

Ceramica civitonica, un summit col ministro

Il ministro Orlando e l'on. Fioroni

Il ministro Orlando e l’on. Fioroni

C’era anche il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ieri mattina al convegno organizzato a Roma da Confindustria Ceramica ed Unindustria sull’efficienza idrica e la riqualificazione edilizia. All’incontro, i cui lavori sono stati introdotti dall’onorevole Giuseppe Fioroni, erano presenti anche molti imprenditori del Distretto industriale di Civita Castellana: è stato presentato infatti uno studio del Cresme curato da Fulvio Spertini e Francesco Toso sul rinnovo degli apparecchi sanitari, un tema quanto mai sentito dalle aziende civitoniche. Ogni anno in Italia – si legge nello studio – si consuma circa un miliardo e mezzo di metri cubi d’acqua per uso sanitario solo nelle abitazioni: per fare un confronto tutta l’agricoltura italiana messa insieme consuma circa un miliardo di metri cubi. Di qui l’esigenza di vedere il prodotto sanitario com e fattore di sostenibilità idrica con degli accorgimenti che, oltre ad essere un incentivo culturale per un cambiamento di passo, possono portare ad un risparmio energetico e alla creazione di nuovi posti di lavoro dati dalla produzione di nuovo materiale e dal fatturato generato dall’indotto (ad esempio gli installatori di nuovi vasi).

Il pubblico in sala

Il pubblico in sala

Qualche numero: fino agli anni Sessanta si fabbricavano servizi igienici con cassette da 14 litri, negli anni Settanta si è passati a 9 litri e negli anni Ottanta a 7,5 litri. Portando gli scarichi a 6 litri (o meno) si arriverebbe ad un risparmio d’acqua pari a 414 milioni di metri cubi l’anno, equivalenti a minori emissioni di anidride carbonica pari a circa 3 milioni di tonnellate. Nello studio del Cresme sono presenti simulazioni ed esempi: quando agli inizi degli anni Novanta la città di New York dovette affrontare la spesa di 1 miliardo di dollari in nuovi sistemi di pompaggio, optò per la sostituzione dei vasi: furono spesi così “soltanto” 300 milioni in incentivi sostituendo 1 milione di vasi, ottenendo una riduzione di 250 milioni di litri di acqua al giorno.

La proposta che Confindustria Ceramica ed Unindustria fanno al Governo è semplice: incentivare i consumatori e gli installatori a passare da sanitari ad alto consumo ad altri a consumo sostenibile. Gli strumenti ci sono e passano attraverso due emendamenti al Decreto legge numero 63 dello scorso 4 giugno (in discussione in Parlamento) che mira a dare un’adeguata risposta alla necessaria esigenza di favorire la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare. Il primo emendamento tende infatti ad includere gli interventi di miglioramento strutturale dell’efficienza idrica dell’edificio nel regime di incentivazioni già previsto per gli interventi di efficienza energetica mentre il secondo è teso ad adottare misure ed incentivi per chi ristruttura gli immobili. I due emendamenti, quindi, mirano ad introdurre l’efficienza idrica degli edifici tra gli obiettivi che dovranno essere perseguiti dalle future regolamentazioni sull’incentivazione. E la presenza del ministro Orlando (insieme all’impegno del Parlamento) al convegno insieme fa ben sperare per un favorevole accoglimento anche da parte del Governo di entrambi gli emendamenti. L’onorevole Fioroni ha invece fatto presente che l’intervento del Governo, lieve dal punto di vista economico, potrà avere però risultati tangibili in termini di occupazione soprattutto nella Tuscia ed essere un segno concreto di cambiamento per l’intero settore, contribuendo a rilanciarlo.

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23   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    A’ Peppe Bucì, e basta a raccontà cazzate!

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