Un incontro alla Camera dei Deputati col presidente della commissione agricoltura Luca Sani per affrontare la problematica relativa ai danni provocati dai cinghiali, che si va caratterizzando sempre di più come una vera e propria emergenza in campo agricolo. Lo hanno avuto nei giorni scorsi il presidente della Provincia Marcello Meroi, unitamente al presidente del consiglio provinciale Piero Camilli e al vicepresidente del comitato tecnico faunistico Alberto Grazini.
“L’origine del problema – spiega il presidente Meroi – sta tutto in una normativa nazionale che è interessata a tutelare i cinghiali, ma non allo stesso modo i diritti degli agricoltori a non essere da questi danneggiati. E’ doveroso – prosegue il presidente – garantire il mantenimento dell’equilibrio ambientale e dell’habitat naturale salvaguardando la fauna selvatica, ma in un territorio come la Tuscia in cui l’agricoltura continua ad essere la principale fonte di reddito, non si può restare indifferenti di fronte al danno sempre più consistente che la proliferazione dei cinghiali produce alle colture locali”. All’onorevole Sani è stato chiesto un intervento legislativo volto a modificare la normativa nazionale in materia. Per Meroi infatti “è necessario introdurre nel quadro normativo di riferimento maggiori misure a salvaguardia del comparto agricolo, prevedendo azioni di contenimento più efficaci. Il tutto non per incrementare l’attività venatoria, ma per evitare che gli enti locali si trovino a dover sborsare cifre sempre più esorbitanti per compensare le perdite subite dagli agricoltori a causa dei danni provocati dai cinghiali”.
“Da parte dell’onorevole Sani – ha concluso Meroi – abbiamo riscontato attenzione, consapevolezza del problema, ed una piena disponibilità ad affrontare la questione in sede parlamentare. Ci ha comunicato che presto potrà essere interessata la Commissione competente della Camera su una problematica sollevata da altre istituzioni locali e dalla Regione Toscana, forse prevedendo una normativa specifica a tutela delle produzioni agricole”.