Mentre le strade della nostra provincia stanno diventando sempre più insicure e impercorribili per l’assenza di interventi a cui addirittura quest’anno non si opera nemmeno lo sfalcio dell’erba; mentre l’acqua in gran parte della nostra provincia permane chissà ancora fino a quando non potabile per la presenza di arsenico sopra i limiti consentiti dalla legge; mentre la raccolta differenziata dei rifiuti a livello provinciale si colloca ancora sotto la media nazionale con il paradosso di ricevere sul nostro territorio i rifiuti di Roma Capitale e di trasportare invece fuori provincia i nostri rifiuti; insomma mentre ogni settore amministrativo di competenza della Provincia segna lassismo e inoperosità di facile riscontro, ebbene dobbiamo assistere all’ennesime scene di un teatrino politico che la maggioranza di palazzo Gentili, nonostante tutto, non perde occasione di mettere in atto.
I cittadini della nostra provincia stanno assistendo ormai da troppi mesi all’ennesima lotta all’interno di un partito della maggioranza, l’Udc, che è sparito dai risultati delle ultime elezioni, per l’avvicendamento tra i propri membri sulla poltrona dell’assessorato alla viabilità, il cui operato può essere giudicato percorrendo le strade provinciali.
Leggiamo sulla stampa le dichiarazioni del presidente del Consiglio Camilli che per l’ennesima volta annuncia di non sopportare più la situazione interna all’amministrazione provinciale, di cui lui stesso ne è parte autorevole, annunciando ancora una volta le dimissioni. Se veramente lo voleva, lo aveva fatto definitivamente a suo tempo. Non credo che sia il suo medico a farcelo stare e nemmeno la sua indispensabile presenza ed utilità per il Consiglio stesso visto le ridotte attività alle quali viene impegnata l’assise.
Considerando l’immobilismo della stessa Giunta provinciale, che passerà alla storia per non aver deliberato nulla che i cittadini potranno ricordare, e soprattutto la forte perdita di consenso registrata nelle ultime consultazioni elettorali dal centrodestra nella nostra provincia anche attraverso i pessimi risultati di autorevoli esponenti della maggioranza di palazzo Gentili che si sono candidati (Mantuano, Bigiotti, Camilli, Simeone e Bianchini), sono elementi che stanno a rappresentare il fallimento politico del centrodestra anche al governo della Provincia.
Penso che il presidente Meroi, di cui personalmente nutro stima e rispetto per le sue capacità politiche e per le sue competenze amministrative acquisite da ormai una lunga attività, molto semplicemente, umilmente e senza ostinazione, possa trarne le considerazioni di un epilogo politico-amministrativo che è ormai avanti agli occhi di tutti e che lo portino alla decisione di azzerare la Giunta provinciale e di non nominarla più visto non solo le prospettive di chiusura delle province ma soprattutto visto il rapporto utilità/costi di questa Giunta.
Almeno con i soldi risparmiati si potrà sfalciare l’erba sulle strade.
La notizia, davvero clamorosa, è che qualcuno in Provincia pensa, sia pure alle comode e ben retribuite poltrone.