Il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola ha scritto al neopresidente dell’Anci Piero Fassino per chiedere un intervento urgente di riforma dell’amministrazione pubblica.
“Nell’esprimere le mie congratulazioni per la sua elezione, le attesto tutto il mio sostegno ai suoi progetti e alle sue intenzioni nel mio ruolo di primo cittadino di un comune di medie dimensioni e, come da lei affermato, in prima frontiera tutti i giorni. La situazione è davvero drammatica. La sua definizione del patto di stabilità come prigione che mortifica i comuni è davvero calzante e quando parla di approvazione del bilancio, dopo avere speso nove dodicesimi delle risorse, o di Imu e di Tares, affermando di trovarsi in una situazione di confusione, secondo me è fin troppo garbato. A mio parere vale la pena prendere in considerazione anche i grandi limiti e le enormi incongruenze presenti nelle norme sulla trasparenza o sull’anticorruzione, che sono pensate e scritte da coloro che non sono mai stati in prima linea, che non hanno mai amministrato un Comune. Pura teoria”.
“Norme e decreti legislativi validi in linea di principio – continua Mazzola – e in senso dottrinale, ma spesso privi di funzionalità pratica, inapplicabili nella realtà quotidiana, che cozzano con altre disposizioni di legge, e che raramente colpiscono coloro per i quali erano state pensate. Troppe norme sono scritte in modo “orizzontale”, cioè uguali per tutti. Leggi in cui manca la calibratura nella loro generalità, che non tengono affatto conto delle dimensioni dei Comuni o delle singole realtà geopolitiche, e che non prendono in considerazione i Comuni cosiddetti virtuosi, imponendo ulteriori restrizioni e ignorando gli sforzi profusi per restare dentro limiti sempre più opprimenti”.
“La necessità di un intervento sull’imminente disegno di legge del nuovo assetto delle autonomie locali e la riscrizione di parte della Costituzione – conclude Mazzola – sono questioni di estrema serietà e sono certo che lei, alla guida dell’Anci, con il sostegno di tutti, potrà rivestire un ruolo fondamentale nelle scelte dei legislatori. Mi aggiungo quindi, all’appello corale e sull’orlo della disperazione dei molti sindaci d’Italia, con la ferma speranza che l’Anci torni a denunciare la mancanza di equanimità di alcune norme e a proporre leggi che veramente semplifichino l’amministrazione pubblica e quindi la vita economica e sociale dei nostri imprenditori e cittadini”.