28032024Headline:

Quando per i saldi gli assenti sono i negozi

saldiÈ stata veramente una brutta domenica pomeriggio quella appena trascorsa. Mi sono trovato a passeggiare per Viterbo, attraversando prima via Marconi pedonalizzata (tra l’altro, uno spettacolo) e poi il Corso. E cosa ho trovato? Bar, pizzerie e tutti i negozi chiusi. Credevo di essermi sbagliato che non fosse la seconda domenica dei saldi, anche perché avevo trovato fila sulla cassia per entrare in città. Centinaia di persone a passeggio, famiglie e coppie con bambini, iniziative di tutti i tipi in città, dalla sagra della frittura al Murialdo allo spettacolo del Tusciaoperafestival. E i negozi ? Chiusi per saldi.

A inizio anno a Confesercenti e Confcommercio, come Legacoop, Coop e Conad avevano proposto un accordo volontario per aprire in alcune domeniche. Perché anche noi non siamo amanti del sempre aperto. Avremmo voluto che alcune domeniche dell’anno Viterbo fosse città aperta, sia al centro che nei centri commerciali e nelle periferie. La seconda domenica dei saldi è una delle poche festività che crea attrazione vera, ma questo non sembra interessare i commercianti del centro storico. Meglio star chiusi e lamentarsi dello strapotere dei centri commerciali e delle grandi strutture.

Purtroppo, quando nei giorni festivi non c’è interesse a visitare la città, non vanno bene neanche i centri commerciali. Viterbo è una piccola realtà e il commercio vive se la città attrae, non solo i viterbesi, ma soprattutto il resto della provincia. Ebbene, per fare questo chi viene a Viterbo deve avere la certezza che è aperto il centro Commerciale Tuscia, ma anche il negozio di abbigliamento del Corso. E allora, sette mesi dopo, faccio l’ennesimo appello ai miei amici di Confesercenti e Confcommercio per incontrarci e ragionare sulle aperture e sui tempi della città, per far in modo che il commercio sia un servizio per le persone.

Questa volta auspicherei che l’assessore alle attività produttive del Comune non faccia come il suo predecessore e si interessi del commercio dandoci una mano e delle idee. Smettiamola di fare scelte di piccolo cabotaggio e pensiamo ai tempi della città, cercando di unirci per lo sviluppo di Viterbo e non per la sua morte. La sensibilità del sindaco Michelini sui temi dello sviluppo delle attività imprenditoriali mi rassicura e credo ci aiuterà durante questo percorso. Proviamo a fare dei saldi veri e quindi il Comune vigili perché nessuno inizi i saldi in anticipo e ci convochi per ragionare sui tempi di questa città, che deve diventare un centro di attrazione culturale e commerciale della provincia.

I negozi però, non  lasciamoli chiusi, perché se non si apre è difficile vendere. Non partirò più la domenica da Acquapendente per venire a far spesa al centro di Viterbo, questo è sicuro. Neanche la domenica dei saldi.

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