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“Serve una rivoluzione copernicana”

Riccardo Valentini

Riccardo Valentini

“Serve una rivoluzione copernicana. È fondamentale portare ambiente e sviluppo sostenibile al centro del dibattito politico per rilanciare l’economia del Lazio”. A dichiararlo è stato il capogruppo regionale della lista “Per il Lazio”, Riccardo Valentini, nel corso del convegno “Ambiente e rifiuti” svoltosi al Tribunale di Viterbo e organizzato dall’Ordine degli avvocati viterbesi. Assieme a Valentini, hanno preso parte all’incontro il climatologo dell’Enea Vincenzo Ferrara, l’avvocato Elena Gallo, la docente di zoologia Annamaria Fausto, l’avvocato Paolo Felice ed Ettore Capizzi, Presidente della sezione civile del tribunale di Viterbo. Presente anche il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Viterbo, Luigi Sini.

“Tre punti su tutti – ha detto Valentini – energia, acqua e suolo. La Regione deve dotarsi assolutamente di un piano energetico. Un’azione prioritaria cui stiamo lavorando assieme all’assessore regionale all’Ambiente, Paolo Refrigeri, e al presidente della commissione Ambiente, Enrico Panunzi. A partire da un punto fondamentale: uscire dalla logica dell’energia intesa come business. L’energia non deve essere un business, ma un motore di sviluppo per rendere competitive le piccole e medie imprese. Per produrre energia laddove serve, senza speculazione e a chilometro zero per far crescere un tessuto energetico a basso contenuto di carbonio, soprattutto fossile. Per quanto riguarda l’acqua, stiamo completando tutti i dearsenificatori per i comuni che hanno valori superiori ai 20 mg per litro. Entro il 31 dicembre saranno completati anche per quei territori che hanno valori di arsenico tra 10 e 20 microgrammi”.

“Tuttavia – prosegue Valentini – non è questa la soluzione definitiva. Si tratta infatti di impianti che hanno una durata inferiore ai 10 anni ed elevati costi di manutenzione. L’obiettivo è invece quello di dar vita ad un sistema idrico nuovo e integrato, utilizzando magari le acque del Peschiera e del lago di Bolsena. Infine, il consumo delle terre. Siamo la regione che ha il più alto consumo di suolo agricolo a livello nazionale. Circa 5 ettari al giorno dal 1950 ad oggi. Il tutto – sottolinea il capogruppo di Per il Lazio – in un contesto planetario dove vengono distrutti 13 milioni di ettari di foreste ogni anno, un quantitativo superiore al patrimonio forestale italiano che ammonta complessivamente a 10 milioni di ettari. Dobbiamo dire basta al consumo di suolo indirizzando l’edilizia verso il recupero dei centri storici. Dobbiamo interrompere il consumo di suolo agricolo che va invece utilizzato per far ripartire l’agricoltura. Soprattutto in provincia di Viterbo che ha una vocazione esclusivamente agricola. Dobbiamo puntare – ha concluso Valentini – sulle nostre grandi ricchezze, sulla produzione tipica d’eccellenza e qualità mettendola in sinergia con il paesaggio e il patrimonio storico, artistico, archeologico e ambientale dei nostri territori. Per un modello di sviluppo che abbia un valore e sia finalmente anche un punto di riferimento etico”.

 

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361   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Quanto (ci) costa l’ufficio stampa della testa più lucida della regione Lazio? E non veniteci a dire che è lo stesso scienziato tuscanese a scrivere di suo pugno comunicati e note, ché dopo il caso Fiorito-Battistoni a queste amenità è difficile crederci.

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