A Viterbo oggi si fanno le pulizie di Pasqua. Anzi, di Santa Rosa. “Ma è solo un caso se abbiamo lanciato ora l’iniziativa. La riproporremo a settembre nelle frazioni e durante l’anno sarà ripetuta”, assicura il vicesindaco Luisa Ciambella, che l’iniziativa l’ha ideata. Intanto, dopodomani il centro storico cittadino verrà messo a soqquadro con scope e ramazze. Un po’ come quando dentro casa si lucida qualunque cosa prima di una cena importante. Così Viterbo si prepara al trasporto della Macchina, volendo dare di sé l’immagine migliore.
Ciambella, come le è venuta in mente un’operazione del genere?
“Ho voluto creare una giornata del decoro urbano. Una nuova forma di collaborazione tra cittadini e istituzioni”.
Non è che così si sopperisce alle carenze del Comune?
“No, affatto. I compiti dell’ente restano intatti. Semmai quella di sabato è una giornata educativa, e chi ha aderito se ne rende conto”.
Le adesioni, quante?
“Sinora quasi 40 associazioni anche delle frazioni e almeno 300 persone. Molti sono privati cittadini che porteranno anche i figli piccoli. E tanti commercianti del centro”.
E alle frazioni quando ci penserete?
“A settembre metteremo in calendario appositi appuntamenti”.
Va bene PuliAmo Viterbo prima di Santa Rosa. Ma durante l’anno resta la sporcizia?
“Ma no, non è questo il ragionamento. Ripeteremo l’iniziativa, coinvolgendo anche le scuole”.
Non ritiene che Viterbo Ambiente dovrebbe comunque fare di più tutti i dodici mesi?
“Stiamo lavorando. In quindici giorni abbiamo messo in piedi questa iniziativa. Lasciateci lavorare e miglioreremo il servizio”.
Quanto spende l’ente per l’iniziativa di oggi?
“Nemmeno 1.000 euro. Abbiamo ottenuto molte sponsorizzazioni. Inizieremo sabato alle 8 in piazza del Comune, poi alle 12,30 ci ritroveremo nel cortile dell’ente per un piccolo rinfresco. Poi ci sono i costi delle bottigliette d’acqua che la protezione civile distribuirà ai partecipanti. Infine, organizzeremo un appuntamento per consegnare i diplomi di partecipazione, che andranno stampati. Solo questi sono i costi previsti”.
Chi fornirà il materiale per pulire?
“Distribuiremo noi scope, ramazze, guanti, sacchi e tutto il necessario”.
Che risultato conta di ottenere?
“Certo non potremo bonificare l’intera città, ma cominceremo a farlo”.
La febbre della scopata ha contagiato anche la preclara pensatrice peppebuciarda.
Se c’è da pulire vuol dire che qualcuno non ha pulito lo sporco che c’era. Io come amministrazione non sarei così fiero di chiamare i cittadini a pulire ciò che avrei dovuto fare
Una cosa utile potrebbe essere contare quanti quintali di spazzatura è stata recuperata, stimarne il costo per il recupero e decurtarlo dai soldi che si devono dare a chi è pagato per fare quel lavoro