Una decisione avveduta che riconosce il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra agricoltura che gran parte ha nella produzione di quei beni comuni che il mercato non remunera. Come Coldiretti, anche nel nostro capoluogo ci siamo occupati delle questioni legate all’applicazione e alle aliquote rimarcando più volte la necessità di eliminare questo balzello, esigenza ribadita anche durante la nostra recente assemblea nazionale di luglio. Ora accogliamo con grande soddisfazione la decisione del Governo sull’Imu agricola che avrebbe comportato un insostenibile onere di circa 700 milioni di euro alle imprese agricole per il 2013.
Il Governo, nonostante le oggettive difficoltà che vive il Paese ha mantenuto dunque l’impegno assunto con determinazione dal Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo nel patto per l’agricoltura sottoscritto davanti ai 15 mila agricoltori presenti all’assemblea della Coldiretti lo scorso luglio, dimostrando di credere nell’agricoltura quale perno per una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese. Ci auguriamo che l’abolizione dell’Imu spinga anche nel nostro territorio l’occupazione dei giovani in agricoltura, soprattutto in un territorio come quello della Tuscia dove rappresenta una percentuale significativa degli sbocchi lavorativi. Il gettito 2012 dell’Imu agricola è stato di 692 milioni di euro, di cui 628 per i terreni e 64 per i fabbricati strumentali. L’Imu agricola è stata pagata da circa 3 milioni di contribuenti, di cui 600 mila agricoltori professionali (aziende agricole) secondo i dati divulgati dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali.