02122024Headline:

La Ilco si presenta e vuole vincere

Il neopresidente Fabio Bernini e lo sponsor Piero Camilli

Il neopresidente Fabio Bernini e lo sponsor Piero Camilli

Il campionato non è ancora iniziato ma la Stella Azzurra ha già vinto qualcosa di importante. No, niente classifiche, niente playoff, niente promozioni. La Stella Azzurra ha vinto il complesso del passato, si è scrollata di dosso la scimmia dei fasti del tempo che furono. Già, perché alla fine il problema del basket viterbese, ultimamente, è stato questo: l’autocommiserazione, il piangere su quello che è stato (la Sisv, la Libertas, Lafinaledicopparonchetti, lo spareggio con Livorno) e, peggio ancora, la convinzione che sia impossibile tornare a quei fasti. Ecco, la Stella Azzurra si è lasciata alle spalle tutto questo, cammina da sola – lo ha sempre fatto – e può giustamente puntare in alto.

Lo si capisce anche dai dettagli, dalle facce della gente, dalle parole di quelli che contano. Dall’entusiasmo misurato ma convinto del giorno della presentazione ufficiale della squadra. Presentazione sciccosa, tra l’altro, come non se n’erano mai viste sotto canestro e forse neanche nel calcio, che pure di soldi, qui, ne ha sputtanati parecchi. Al relais Corte delle Terme c’erano i quadri tecnici e dirigenziali, c’era la squadra, c’erano gli sponsor, c’era la stampa (in aumento rispetto al solito: buon segno), c’erano gli amici degli amici. E si è iniziato subito col notizione: la presidentessa Mirella Toni che lascia la carica dopo tanti anni, per dedicarsi soltanto al settore giovanile, e passa il testimone al figlio, Fabio Bernini, professionista della finanza nella vita, e già dirigente del club. E Bernini elenca altri cambiamenti, con la vicepresidenza affidata a Marcello Meroi (che resta pure dirigente accompagnatore della prima squadra), Roberto Maccio general manager, l’avvocato Alabiso come responsabile dei rapporti con la Federazione,  e ancora Fabrizio Gatti (direttore sportivo), Giorgio Ricci e Marcello Gasbarri (settore giovanile). “Cambiamenti – ha scandito bene Bernini – che poi cambiamenti non sono e che hanno una sola motivazione: quella di vincere ancora e di più”. Accipicchia.

Sensazione condivisa da coach Pippo Pasqualini, al secondo anno da allenatore dopo una carriera da giocatore. “C’è lo zoccolo duro, ci sono i nuovi, ottimi giocatori che la società ha trovato secondo criteri tecnici ma anche di inserimento nel nostro gruppo, e c’è tanta voglia di ripartire da dove eravamo rimasti”. Già,  da quel tiro allo scadere che ha mandato Palestrina in paradiso (cioè in finale per la promozione in B) e la Ilco all’inferno, in un palazzetto strapieno, quando ormai l’impresa sembrava fatta. “Quella beffa mi è rimasta qui – concorda Piero Camilli, che alla Stella Azzurra dà il nome, con la sua azienda Ilco, e anche parecchi soldini – E non vedo l’ora di cancellarla coi risultati. Il basket non lo conosco, lo seguo con voi, e mi piace quello che fate come società, anche a livello giovanile. Da viterbese, è un piacere contribuire ad una realtà come questa”. E poi, giusto che ci siamo, il Comandante fa un cenno anche al calcio, da sempre la sua passione: “La Viterbese? Era morta, l’abbiamo fatta rinascere come l’araba fenice”. A qualcuno, in platea, saranno fischiate le orecchie.

In tutto questo, a stemperare un po’ il formalismo delle dichiarazioni programmatiche, arriva la presentazione della squadra. Condotta – è il caso di dirlo – dal vice allenatore Umberto Fanciullo, che chiama uno ad uno gli elementi del roster, svelando una verve alla Fiorello. Ci sono i vecchi (Ottocento, Basili, Rossetti, Giganti, Rogani, Meroi) e i nuovi come Chiatti, il play da Tarquinia, Gori, un lungo puro che mancava, il baby Brunelli.

Si chiude col settore giovanile, l’anima vera della Ilco, quello che le ha consentito di arrivare fin qua. Fausto Cipriani, ex Nuova Fortitudo, sarà l’allenatore dell’under 19, la meglio gioventù stellina: è un colpaccio ad effetto di cui si parlava già da tempo. A Capranica e Civita Castellana, si aggiungono le collaborazioni con Bagnoregio e col Santa Rosa, per una Ilco sempre più punto di riferimento del territorio. Tanta roba, mai vista prima. E si può assaltare il buffet, stando bene attenti a non commettere infrazioni di passi.

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