Prima la nomina dell’assessore, poi la concertazione con le associazioni di categoria. Sic dixit Leonardo Michelini. Che ieri mattina, nel presentare ufficialmente Antonio Delli Iaconi (detto Tonino) come nuovo assessore alle politiche per lo sviluppo economico (e il primo cittadino quel “politiche” l’ha sottolineato a più riprese), alle attività produttive e al termalismo, ha fatto capire chiaro e tondo che lui è disposto ad ascoltare tutti, ma poi gli piace fare di testa propria. “Incontrerò le associazioni venerdì alle 16 – ha detto – perché la concertazione è importante, soprattutto sulle cose da fare. Ma i ruoli devono rimanere distinti e le scelte degli assessori sono di competenza del sindaco”. Amen.
Ora che la giunta è al completo si può cominciare a marciare. Almeno questo è ciò che è emerso nelle parole del primo cittadino, che ha annunciato soprese in tempi brevi, a cominciare da quello che è stato un suo cavallo di battaglia della campagna elettorale: il centro storico. Da riqualificare urbanisticamente, ma non solo. Sicché sarebbero già stati avviati contatti con una banca viterbese (“ma il nome non lo dico”) per la messa a disposizione di fondi a tasso particolarmente agevolato per chi vuol ristrutturare edifici fatiscenti e si sta mettendo a punto un piano per la viabilità e il trasporto pubblico urbano, da attuare possibilmente entro Natale. Un piano al quale, già da alcuni giorni, sta lavorando alacremente l’assessore al centro storico Alvaro Ricci, che ieri – insieme proprio alla new entry Tonino Delli Iaconi – ha incontrato gli ambulanti per analizzare la possibilità di spostare su via Marconi il mercato del sabato.
E lui? Il prescelto? Ha mostrato il suo solito sorriso sornione e – a precisa domanda – ha risposto che la sua provenienza da Unindustria non gli crea alcun problema, anche se a dirigere l’associazione adesso c’è il figlio David. “Ma io qui avrò un altro ruolo e sarò assolutamente neutro”. Quanto al resto, Delli Iaconi ha puntato l’indice soprattutto sul problema lavoro, affermando subito dopo che l’occupazione non può crearla il Comune, ma è prodotta dalle imprese attraverso il mercato. “Da parte nostra – ha proseguito – abbiamo il dovere di far funzionare bene quelle poche risorse di cui l’ente dispone”.
Tonino comunque, è uno abitato a pensare in grande e – come ha sottolineato lo stesso Michelini – dovrà spingere i suoi programmi “oltre le mura”. Che vuol dire, in soldoni, prestare la massima attenzione all’evoluzione dell’Interporto di Orte, del porto ci Civitavecchia, del progetto termale ancora fermo al palo. Già, perché la strada di Viterbo – soprattutto ora che siamo in un’epoca post-industriale – è obbligata: cultura, agricoltura e turismo.
E su quest’ultimo punto Delli Iaconi è stato chiarissimo. “Per farlo decollare serve l’aiuto di tutti, il Comune non basta. Il problema è che da quello che sento in giro, sembra che i viterbesi non siano contenti dei turisti. La prima cosa da fare sarebbe quella di creare una mentalità dell’accoglienza che oggi, purtroppo, non c’è”. Ma quanto ha ragione Delli Iaconi.
Delli Iaconi, con tutti i suoi flatulenti padrini alle spalle, sconcerta più che concerta.