Ormai è diventata una partita a ping pong. Anche se Leonardo Michelini promette tempi brevi: “Entro martedì, mercoledì al massimo – dice – il nodo sarà sciolto”. Però, questa vicenda dell’ottavo assessore della sua giunta è ormai diventata una vera e propria telenovela con le responsabilità che si rimpallano da una parte all’altra, senza che si riesca a venirne fuori, con l’aggravante che la soluzione proposta da una parte del Pd (renziani in testa), ovverosia la nomina dell’esterno (e forse anche eterno) Tonino Delli Iaconi, fresco pensionato di Confindustria, ha incontrato il niet compatto di quasi tutte le altre associazioni di categoria.
Di fronte a questa situazione sicuramente ingarbugliata Leonardo Michelini prova a fare il riassunto delle puntate precedenti. “Ho sempre detto, mettendoci la faccia, che gli assessori sarebbero scaturiti tutti dal consiglio comunale. E per me la delega allo sviluppo economico avrebbe dovuto averla Francesco Serra. Serra però non ha accettato, e allora il Pd avrebbe dovuto fare un nome, o una rosa di nomi, su cui avrei potuto scegliere. Questo nome non è arrivato per le note vicende legate alle altre associazioni di categoria, che hanno lamentato l’assenza di un qualsiasi confronto. Che, a mio avviso, al punto in cui eravamo arrivati, avrebbe dovuto fare il Pd”.
Il sindaco dice queste cose con atteggiamento sornione, quasi ridendosela sotto i baffi (che non ha), ma poi si fa improvvisamente serio: “Con tutti i problemi che ci sono da risolvere, non posso impaludarmi più di tanto nella scelta dell’ottavo assessore. Incontrerò i membri del Pd, incontrerò anche i rappresentanti delle categorie, ma alla fine deciderò: o si fa l’ottavo assessore oppure quelle deleghe saranno redistribuite tra gli altri sette”.
Tempi? “Martedì o mercoledì al massimo. Perché poi dobbiamo pensare al resto”.
Michelini: un decisionista al rallentatore.