E adesso che il governo Letta è salvo e che Silvio Berlusconi è all’angolo il Pd potrà tranquillamente riprendere la sua guerra tra bande in vista del congresso nazionale, che avrà la sua apoteosi con le primarie della Madonna, giacché saranno celebrate l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata concezione.
E uno che ha subito cominciato a scaldare i muscoli (e forse anche l’adipe, vista la stazza di quest’ultimo periodo) è il nostro Beppe Fioroni, vessillo della politica viterbese, il quale non ha perso tempo e , non dimenticando la sua origine scudocrociata, ha cominciato subito a brigare per il grande centro, lasciandosi sfuggire anche una battuta sul suo più acerrimo nemico (beh, diciamo competitor) del momento, ovverosia il sindaco di Firenze. “In questo modo asfaltiamo anche Renzi” ha detto a Maria Teresa Meli del Corriere della Sera, che ieri mattina ha riportato la frase con tanto di virgolette.
Certo è che il fantasmagorico spettacolo (niente a che vedere con Totò e Peppino) andato in scena mercoledì scorso a Montecitorio, se da un lato ha frantumato il Pdl di papy Silvio (ma tutti i Giulio Cesare hanno prima o poi i loro Bruto e Cassio), dall’altro rischia di creare crepe (o forse più) anche nel Pd, dove il rimescolamento dei giochi è già in atto. Favorito anche dall’intervento (in sede di dichiarazione di voto) del professor Mario Monti che, con un sorrisetto ironico, ha auspicato un’unione più stretta tra Letta e Alfano, i quali dovrebbero convolare a giuste nozze dopo aver divorziato dalle ali più estreme dei rispettivi partiti. Capirai. Musica per le orecchie di Peppe/Beppe da Pianoscarano, che quando sente odore di Dc (anche se riveduta e corretta) si inebria come se stesse ascoltando Mozart o Schubert.
Il pericolo è talmente concreto che l’ala sinistra del partito (dove milita un’altra vecchia conoscenza viterbese, tal Ugo Sposetti) è in subbuglio perché teme di rimanere fuori dai giochi. Ce lo fa sapere la stessa Maria Teresa Meli che, sempre sul Corriere della Sera, riporta una battuta del nostro: “Al banco del governo c’erano solo Dc. E tanti di noi quando torneranno al collegio avranno il problema di dare spiegazioni ai loro elettori. Io per fortuna stasera mi fermo a Roma e non a Viterbo…».
Fioroni comunque, in vista del congresso, ancora non s’è espresso. Lui dice che sta cerando la terza via (niente a che vedere con la buon’anima di Enrico Berlinguer), ovvero un terzo candidato da contrapporre a Renzi e Cuperlo, ma intanto – per quel che riguarda il congresso provinciale viterbese – ha già confidato alle sue truppe che si potrebbe puntare sulla riconferma di Andrea Egidi, cuperliano e sposettiano doc. Già perché, sempre nella Tuscia, l’altro concorrente dovrebbe essere Alessandro Angelelli, fratello di Gianluca (sindaco di Civita Castellana) e consigliere provinciale Pd, ovviamente in quota renziana.
E Sposetti (che con Fioroni è come cane e gatto) che farà a Viterbo? Beh, ci sarebbe proprio da scompisciarsi dalle risate se alla fine, per riequilibrare i giochi, finisse per diventare renziano!
Peppebucìarderie di una vecchia ciabatta andreottiana.