Oggi è prevista la firma della delibera che riaprirà il teatro romano di Ferento. Una delle priorità, a livello culturale, indicate dal sindaco Michelini e dall’assessore Barelli sin dalla scorsa estate. E che adesso diventa realtà, seppure con qualche limitazione che non mancherà – per chi conosce i suoi polli – di suscitare qualche polemica da parte delle associazioni culturali, o presunte tali.
Già, perché ieri si è tenuto un incontro tra le assessore e i rappresentanti delle associazioni, i quali si sono visti giustamente respingere la loro proposta condivisa per la gestione del teatro. Il motivo? Attualmente la convezione tra il Comune, l’università e la sovrintendenza ai beni culturali non prevede altre soluzioni e altri attori. Diventa dunque impossibile consegnare le chiavi di Ferento alle associazioni, come aveva immaginato il sindaco. Sarà soltanto palazzo dei Priori ad aprire il teatro, già dalla prossima settimana, con una serie di visite per le scuole. Sempre meglio di niente, almeno per il momento, con la speranza che un domani l’accordo possa essere rivisto.
E a proposito di luoghi da riaprire. Sempre per oggi è previsto l’incontro tra gli amministratori comunali e la proprietà del Gran caffé Schenardi, che da qualche giorno ha chiuso i battenti e che potrebbe chiuderli definitivamente, strangolato dalla crisi. “Abbiamo speranze che la cosa si possa sistemare positivamente – ha detto Ricci – Schenardi è un patrimonio della città, uno dei 12 caffé storici d’Italia”. Vedremo se si troverà una formula che garantirà al locale di proseguire l’attività.
Continuano le leccate ad Alvaro Vitali Ricci senza neppure la classica excusatio di cui sopra.