La Regione coltiva le imprese. Nonostante il lutto nazionale per la tragedia di Lampedusa, per un’intera giornata a Viterbo si è parlato di come rilanciare le aziende locali. E il come passa da Bruxelles: sono i fondi europei l’unica, vera occasione di rilancio. E’ da lì che arrivano i soldi, basta saperli intercettare. Come? Con la progettazione, finora relegata in un angolino tra le diverse attività degli enti e delle aziende. Un esempio? I fondi europei Por Fesr che non erano utilizzati per complessivi 235 milioni.
Venerdì, invece, l’argomento “Si riparte con i fondi europei. E una Regione che li usa bene” ha attratto oltre 400 tra imprenditori, professionisti, rappresentanti istituzionali ed esponenti delle associazioni di categoria e sindacali. Un appuntamento pensato per cogliere suggerimenti e istanze, e illustrare le occasioni offerte dall’azione della Regione in materia di sostegno al rilancio e allo sviluppo delle attività economiche, grazie alla presenza degli assessori regionali allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani, e al Lavoro, Lucia Valente, ma non dell’annunciato presidente Nicola Zingaretti, il quale ha annullato tutti gli impegni della giornata a causa del lutto nazionale.
Un segnale di discontinuità rispetto alla precedente giunta Polverini, sempre critica per lo scarso coinvolgimento delle parti sociali. Il presidente della Camera di commercio, Ferindo Palombella, nel portare il suo saluto ai partecipanti ha detto: “L’incontro di oggi che per come stato impostato segna una evidente discontinuità rispetto al passato, in quanto si pone l’accento su due aspetti essenziali per le imprese: l’ascolto e la consulenza. Le nostre imprese hanno proprio bisogno di essere ascoltate e di avere le giuste indicazioni su come ottenere finanziamenti evitando ostacoli burocratici e perdite di tempo”.
L’assessore Fabiani ha ripercorso l’azione della giunta Zingaretti: “Le nostre linee guida – ha dichiarato – sono molto chiare: abbiamo proceduto a sbloccare pagamenti per debiti che avevamo nei confronti delle imprese già per circa 3,5 miliardi di euro (che a febbraio prossimo saranno 8,3), un’iniezione ingentissima di fondi freschi nel tessuto imprenditoriale. Abbiamo poi iniziato a creare le precondizioni di base per lo sviluppo semplificando il sistema delle imprese regionali che sostengono lo sviluppo delle aziende, che passeranno da 5 a 1, con un risparmio stimato tra i 4,5 e i 6 milioni di euro. Abbiamo poi rimodulato e riattivato fondi europei Por Fesr che non erano utilizzati per complessivi 235 milioni, una grandissima occasione da non perdere per le imprese”.
E ancora la lotta alla disoccupazione. “Uno degli obiettivi del nostro assessorato – ha dichiarato Valente – è che nessuno rimanga disoccupato per più di un anno. Per raggiungerlo, noi faremo tutti gli sforzi per tendervi la mano perché senza impresa non può esserci lavoro. Creiamo una vera e propria alleanza tra istituzioni e imprenditori. Facciamo in modo che la fiducia che c’è tra di noi possa trasformarsi in qualcosa di concreto per una maggiore occupazione e per il bene dei lavoratori”.
Rilancio? Imprese? Soldi? A Filippo Rossi da Trieste continuano a fischiare le sozze recchie…