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“Non c’era bisogno di quello spettacolo”

Marcello Meroi

Marcello Meroi

Che lo spettacolo di martedì scorso sia stato indecente (lui però usa il termine negativo) lo ammette, ma sull’utilità dell’ente Provincia nello schema amministrativo italiano non demorde: il provvedimento targato Del Rio è un pasticcio e aumenterà i costi dello Stato. Marcello Meroi, nocchiero di palazzo Gentili da oltre tre anni, non si nasconde dietro un dito.

Cosa pensa di ciò che è successo martedì in consiglio provinciale?

“Che se ci fosse stato il consigliere Urbanetti, assente giustificato, avremmo eletto il presidente”

E cosa pensa dell’idea che si può essere fatto il cittadino comune?

“Sicuramente negativo. Perché si è data l’idea ancora una volta che al primo posto ci siano le poltrone e non la risoluzione dei problemi collettivi. In un momento in cui il mondo politico non gode di una grande stima, penso che non ci fosse bisogno di rafforzare questa immagine”.

Lei si sta battendo come un leone contro l’abolizione delle Province. Ma i consiglieri sembra non vogliano darle una mano…

“Non è vero. Al di là del singolo episodio in consiglio provinciale c’è unità di intenti. Anche il capogruppo dell’opposizione Federico Grattarola ha riconosciuto l’errore della bozza Del Rio”.

Però la battaglia sembra persa in partenza.

“Beh, la battaglia è durissima, tanto è vero che – alla recente conferenza della Cgil organizzata proprio qui  a palazzo Gentili – ho sollecitato il sindacato a farsi portatore di una campagna di verità sul mancato risparmio di spesa”.

Si ha l’impressione che le Province in questo momento si sentano come il brutto anatroccolo…

“Io dico che questa riforma è una sconfitta politica per un Paese democratico, dove ci sono più di 900 parlamentari e circa 1.700 consiglieri regionali. Ma capisco che tagliare lì è molto più complicato”.

E cosa si dovrebbe fare?

“Abolire il pressappochismo e la politica dei fanfaroni. Servirebbe una riforma dell’intera pubblica amministrazione. Invece si colpiscono solo le province. Sottolineo che Upi e Anci (i due enti che raggruppano Province e Comuni di tutto lo Stivale, ndr)  hanno più volte detto di essere d’accordo sul ridisegnare gli enti locali, sia le Province che i Comuni”.

E allora perché non si instaura una discussione su questo?

“Perché su questi temi non esistono interlocutori. Come nessuno dice ad esempio che, in caso di abolizione della Province, la moltiplicazione dei centri di costo per la manutenzione delle scuole sarebbe farebbe lievitare, e di molto, la spesa. Insomma, in questo momento non c’è chi è disposto a fare un ragionamento serio”.

Vabbè, però tutto questo cozza con gli spettacoli che poi vanno in scena a palazzo Gentili, dove dovreste occuparvi soprattutto di problemi che interessano la collettività.

“Vero, ma tutto questo avviene e i numeri lo testimoniano. Abbiamo appena acceso mutui per 7 milioni di euro che serviranno per la manutenzione delle scuole e delle strade, comprese quelle regionali, visto che l’Astral (l’azienda cui questa strade fanno capo, ndr) ha le casse completamente vuote. E voglio sottolineare che la direttiva del Governo sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici prevede una serie di interventi specifici ma non ne prevede la copertura economica. Capito?”

Caro Meroi, lei è in carica dal 2010. Mi dice qual è il provvedimento più qualificante adottato dal suo esecutivo o che vorrebbe adottare prima della scadenza del mandato?

“Due cose: l’approvazione del nuovo tracciato, proposto proprio dalla Provincia, dell’ultimo tratto della Viterbo-Civitavecchia, molto più economico rispetto all’attuale e la creazione di un camus universitario nella attuale caserma dei Vigili del Fuoco, una volta che sarà stato completato il nuovo edificio sulla Cassia nord. Su questo c’è già un’ipotesi d’accordo con Università, Comune e Consorzio delle biblioteche. E’ un obiettivo che mi sono posto e che non voglio assolutamente fallire”.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Caro Meroi, pagando i contributi (abbastanza salati, a quanto ci risulta), tra pochi anni potrà usufruire del vitalizio da onorevole (questo signore ha fatto pure l’onorevole, anche se nessuno ricorda qualche sua iniziativa o legge a favore della nostra provincia) a coronamento di una bella carrieruccia politica nel segno della mediocritas neppure troppo aurea. Attenda quel (per lei) felice giorni e, per favore, non ci disturbi più con le sue apologie pro stipendiuccio suo delle inutilissime province.

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