27072024Headline:

Cig prorogata? Sembra di sì. Sembra…

Cgil_protesta_Regione_1Il patto c’è. Ma non si vede. Questo almeno fino a ieri sera. In giornata, come si suol dire, si attendono sviluppi. Dovrebbero arrivare rassicurazioni. A meno che il dolcetto impacchettato a Roma non si tramuti oggi in uno scherzetto d’altri tempi.

I sindacati, una volta tanto coesi, sono partiti per Halloween alla volta della capitale. Con l’intento di strappare un’intesa negli uffici della Regione. In ballo la pesante questione riguardante la cassa integrazione. Che proprio a partire dal primo di novembre era destinata a chiudersi. Zero proroghe. Nonostante le garanzie più volte sbandierate dai piani alti. E duemila viterbesi in caduta libera nel baratro della disoccupazione. Senza lavoro né sussidi. “Abbiamo firmato un accordo – dicono Cgil, Cisl e Uil – che ci concede respiro”. Ora rimane però da capire cosa dica il nero messo sul bianco.

Già. Perché a quanto pare dentro gli uffici è approdata solo una delegazione, i rappresentanti regionali. Che hanno sì trovato la via per uscire dal tunnel. Ma la comunicazione ufficiale del come farlo e soprattutto con quali fondi ancora non è chiara. E lo sa bene Miranda Perinelli: “Il risultato sembrerebbe buono – confessa a nome di Cgil – ma teniamoci lontani da facili entusiasmi. Prima voglio leggere tutto. Poi semmai commentiamo. L’esperienza insegna, a volte piccole clausole o paroline scritte in caratteri minuscoli traggono in inganno. Speriamo bene. Come poi ci è stato detto dopo il vertice”.

Di altro avviso (e forse alle prese con altre fonti, più o meno ufficiali) Giancarlo Turchetti, per Uil. “Sono stati stanziati un miliardo e seicento milioni per il 2014 – sostiene – e i primi mesi sono quindi coperti. Il Governo si è inoltre sbilanciato sulla chiusura del 2013. Qualora poi i fondi dovessero tardare ad essere erogati, in sede troveremo accordi con le aziende per quanto riguarda ferie, permessi, aspettative varie. Strumenti indispensabili per temporeggiare e non arrivare al licenziamento”.

Terza testa, terza versione. Rosita Pelecca per Cisl è contenta a metà. “Siamo fiduciosi – apre e chiude – sulla volontà degli intenti. Attendiamo però una grossa presa di responsabilità. Speriamo che prevalga il buonsenso, anche se si rischia di bloccare un ingranaggio per diverso tempo prima di farlo ripartire. Attendiamo vigili ogni passo”.

La situazione è quindi chiara. Per il futuro dei cassintegrati c’è da aspettare. I sindacati invece per sicurezza sono tornati alle origini. Ognuno la pensa a modo proprio.

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