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Chi c’era dietro Paolo Gianlorenzo?

Paolo Gianlorenzo

Paolo Gianlorenzo

Stamattina Paolo Gianlorenzo comparirà davanti al Gip Francesco Rigato per l’interrogatorio di garanzia. Dovrà rispondere dei reati di cui è accusato. Ma forse dovrà anche chiarire, una volta per tutte, come funzionava il sistema dei veleni che lui ha alimentato per anni attraverso “Nuovo Viterbo Oggi” prima, e “L’Opinione di Viterbo” poi. Un sistema che ha condizionato pesantemente la vita politica viterbese e di cui il cosiddetto giornalista d’assalto è stato indubbiamente il protagonista principale. Ma del quale, nell’ombra dell’anonimato, si sono pasciuti tutti coloro che lo avvicinavano per soffiargli segreti più o meno inconfessabili, per passargli documenti più o meno riservati, per anticipargli addirittura eventi di carattere giudiziario. Un sistema tutto riconducibile a una strategia informativa che aveva come unico scopo quello di distruggere l’immagine dell’obiettivo di turno.

Un dato è certo. Paolo Gianlorenzo non avrebbe potuto mai mettere in atto i suoi disegni se, di volta in volta, non avesse avuto quegli “aiutini” che gli arrivavano da chi aveva un interesse specifico a far divulgare un certo tipo di notizie, che spesso si tramutavano anche in espliciti suggerimenti su come agire a chi aveva l’onere di doverlo fare.

E forse proprio questo, attualmente, potrebbe essere il lato più interessante dell’inchiesta. Perché ormai di Gianlorenzo si sa tutto e il contrario di tutto. La sua personalità è stata ampiamente descritta nelle migliaia di pagine componenti le tre inchieste che lo riguardano. Ma ciò che rimane ancora nell’ombra è la qualità dei contatti con i suoi informatori. E se certe informazioni e certe pubblicazioni potessero o meno costituire anche una merce di scambio.

Sia chiaro. Questa al momento è solo un’illazione, suffragata però da alcuni fatti concreti che sono stati già accertati. Due su tutti: la dazione di 18 mila euro da parte di Angela Birindelli, all’epoca assessore regionale Pdl all’Agricoltura, per colpire il suo nemico di partito Francesco Battistoni; le minacce a Piero Camilli, imprenditore e consigliere provinciale, reo di aver mandato a monte un progetto che interessava il giornalista e i suoi amici.

Gianlorenzo, si sa, è uno piuttosto sfrontato. E’ anche uno che difficilmente riesce a stare zitto. La speranza è che stavolta contribuisca, col racconto di tanti retroscena che al momento sono solo ipotizzabili, a fare chiarezza su una stagione politica che ha avvelenato  i pozzi e dalla quale ci si augura – per il bene di tutti – esserne usciti definitivamente.

Starà alla magistratura, unica deputata a farlo, il compito di portare un po’ di luce in una vicenda nella quale le ombre sono ancora preminenti. Certo è che Viterbo e i viterbesi non hanno bisogno del cianuro che è stato versato a ettolitri negli anni passati. C’è già l’arsenico (quello dei rubinetti), che basta e avanza.

 

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12   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Peccato che, a differenza dei tanti soldini girati alla ASL regnante il peppebucìardo Aloisio, i 18 mila euro a favore del “mostro” Gianlorenzo non siano mai stati erogati dall’ex assessore Birindelli e le minacce a Camilli non siano mai state oggetto di querela da parte della presunta vittima. Caro Sassi, ma perché, a differenza dei suoi meno fantasiosi ma altrettanto “fangosi” colleghi, non si limita a fare il copia-incolla dei (per altro discutibili) atti giudiziari?

  2. piff ha detto:

    occhio molino, che te becchi n’altra denuncia…facci piano con ste accusette nemmeno troppo velate

  3. Giorgio Molino ha detto:

    E’ arrivato piff il questurino: paura!

  4. piff ha detto:

    nooo che hai capito? mica te la faccio io la denuncia, ce mancherebbe…non sono proprio il tipo, io…
    però quando scrivi in pubblico devi stare attento perchè un uccellino m’ha detto che già te ne sei beccata una alla polizia postale…
    lo dicevo per te, mica per metterti paura…
    ci mancherebbe…sei il mio miglior passatempo da un po’ di tempo in qua

  5. Giorgio Molino ha detto:

    E l’uccellin de la comare non volea volare…

  6. piff ha detto:

    ecco, bravo…dice che l’uccellin de la comare s’è trasformato in un uccellino padulo e volava esatto esatto all’altezza del tuo…

  7. Giorgio Molino ha detto:

    … e l’uccellin de la comare non volea volare… e l’uccellin de la comare non volea volare…

  8. Federico Meschini ha detto:

    andiamo sul folk!?!?

    Molino Molino Molino
    Ti voglio al più presto sposar….

  9. Giorgio Molino ha detto:

    Canti pure, tanto non le passa.

  10. piff ha detto:

    a giorgio molino, me saluteresti tuo fratelo guido?

    è un sacco che non lo leggo

  11. Giorgio Molino ha detto:

    E lei mi saluti suo fratello puff, despossente senza bluff.

  12. piff ha detto:

    puff non esiste, tanto meno bluff…però guido molino, che ho dedotto essere tuo fratello e/o parente, dato che il cognome non è così diffuso in zona, era uno dei più solerti commentatori di altre pagine viterbesi…
    e sempre con lo stesso taglio sardonico e autoreferenziale che dev’essere tratto caratteristico della famiglia del molino…
    lui per era più simpatico

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