Nel mondo globalizzato, la Cina è vicina. E con essa, i suoi milioni di residenti (“sempre più presenti nelle nostro territorio, competitivi e alla ricerca di spazi economici”) e la loro lingua. Da qui l’idea del Disocum (dipartimento di Scienze umanistiche, della comunicazione e del turismo) dell’Università della Tuscia di varare corsi di lingua cinese che saranno presentati venerdì prossimo, alle ore 11, nell’aula magna del rettorato del complesso monumentale di Santa Maria in Gradi.
“I corsi – spiega il direttore Gaetano Platania – sono organizzati dalla rete Wang alla quale afferiscono i seguenti istituti superiori: il liceo “San Benedetto” di Tarquinia, l’Istituto tecnico industriale “dalla Chiesa” di Montefiascone, il liceo clessico-linguistico “Buratti” del capoluogo, nonché il nostro dipartimento e l’istituto “Confucio” di Roma”.
I corsi, a pagamento, si svolgeranno presso le sedi degli istituti scolastici in ore pomeridiane e sono tenuti da Rosario Scarpato, un docente che ha svolto una esperienza professionale e di vita a Pechino lunga 25 anni
Il coordinamento della rete è stato curato da Maria Cristina Baleani, docente di lingua Inglese, molto attiva in iniziative orientate allo sviluppo e alla crescita dell’offerta formativa del territorio della Tuscia. “È importante la collaborazione con l’istituto “Confucio” di Roma – afferma Baleani – ente certificatore preposto all’esame e al rilascio della certificazione del livello di competenza raggiunto nella lingua cinese, riconosciuta e spendibile al livello internazionale”.
“Al termine della frequenza con successo del corso – conclude Platania – il Disocum riconosce agli studenti che si immatricoleranno presso il dipartimento un numero di crediti in entrata da definire”.
disucom, non disocum…