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La versione russa de “Il tempo libero”

Vito Mancusi e Federico Tolardo

Vito Mancusi e Federico Tolardo

Quartieri dell’Arte porta in scena la serie ‘Il tempo libero’ di Gian Maria Cervo all’interno della sala del Mappamondo di palazzo Farnese a Caprarola. L’appuntamento è per le 22.30 di oggi. Regie di Denis Azarov e Alexander Sozonov, interpreti Dmitry Ivanov, Kirill Makalkov e Ilya Zamchalov.

‘Il tempo libero’ è un esperimento in teatro di scrittura seriale che mette insieme sviluppo verticale (tipico della serie tv) e sviluppo orizzontale del personaggio. La relazione erratica tra due persone, Adamo, scienziato che fa ricerche su materia oscura e energia oscura e Federico, giovane italiano ad Amsterdam, diventa metafora del mondo erratico dei nostri giorni, in perenne lotta contro la caduta della civiltà. Il progetto, ora al terzo episodio, è iniziato allo Schauspiel Essen, in Germania, edè poi proseguito al teatro Gunagu di Bratislava. La versione italiana ha fatto tappa nei teatri Palladium, Olimpico e India di Roma (varie versioni europee della serie sono state messe in scena o sono in programmazione).

La serie viene proposta nella traduzione russa di Vyacheslav Durnenkov, con sopratitoli in italiano, uno dei maggiori drammaturghi russi contemporanei, recentemente messo in scena anche dalla Royal Shakespeare Company in Gran Bretagna e dalla Schaubuehne di Berlino. I due giovani registi, Azarov e Sozonov, si alternano nella messa in scena dei primi due episodi e firmano congiuntamente l’allestimento del terzo. Il primo, Denis Azarov è allievo di Kirill Serebrennikov, direttore del Centro Gogol di Mosca e vincitore della prima Festa del Cinema di Roma con il film ‘Playing the Victim’, il secondo ha diretto e collaborato con Oleg Menshikov, forse il più grande attore russo vivente, protagonista al cinema dei film di Nikita Mikhalkov e partner sulla scena di Vanessa Redgrave nel testo ‘When She Danced’ di Martin Sherman.

Lo spettacolo è a ingresso gratuito ma per accedervi è necessario acquistare un biglietto d’ingresso al palazzo al costo di 5 euro.

 

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    A Filippo Rossi da Trieste fai sapere che per qualcuno la cultura non sono narcisismo, bancarelle, soldini pubblici in saccoccia e prese per il sedere.

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