Melissa Mongiardo è una ragazza di 27 anni che nella politica ci crede. Esponente del Pd, è stata eletta consigliere comunale e proprio nelle ultime ore il sindaco Michelini le ha affidato un incarico importante: quello di seguire le vicissitudini del teatro dell’Unione. Ha già vissuto qualche piccola delusione (a Bagnaia, avrebbe dovuto essere eletta presidente di circolo, ma è rimasta vittima di una di quelle beghe che nel Pd sono pane quotidiano), però si è ripresa presto. All’assemblea provinciale dei delegati del Pd ha perorato con tutto il suo entusiasmo giovanile la causa di Gianni Cuperlo, che lei vede come il simbolo di un vero cambiamento e di un dialogo che dovrebbe portare il partito a cambiare marcia.
Ma l’altra sera, nel corso della convention che doveva prendere atto del risultato delle “semifinali” tra Cuperlo, Renzi, Civati e Pittella, nel rinnovare la sua incondizionata e appassionata fiducia al biondo Gianni, ha commesso un grave errore di ingenuità, dovuto forse alla sua giovane età. Durante il suo intervento ha infatti affermato che il nuovo Pd, il Pd che lei vorrebbe sotto le insegne cuperliane, dovrebbe entrare nel Pse (Partito socialista europeo). E in sala c’è stato subito il gelo (ovviamente tra i fioroniani).
Giacché è notorio che al leader viterbese piddino, se gli parli di Pse, gli viene subito l’orticaria. E quando, alcuni giorni or sono, il segretario nazionale del partito Guglielmo Epifani ha provato a farne accenno in una convention a Milano, Beppe Fioroni da Viterbo ha subito twittato che, se così fosse, lui farebbe le valigie perché il Pd a quel punto non sarebbe più il Pd, ovvero perderebbe le sue caratteristiche statutarie con cui è nato.
L’altra sera Fioroni alla convention non c’era, ma le parole di Melissa sono rimbalzate subito a Roma e hanno provocato un piccolo (?) incidente di percorso. Tant’è che Daniela Bizzarri, designata per l’area cattolico-moderata (leggi fioroniani) alla convenzione nazionale, ha detto “No, grazie” e rimarrà a casa. Melissa in futuro faccia più attenzione, giacché l’entusiasmo giovanile talvolta si può anche perdonare. Purché non infastidisca più di tanto il manovratore.
Meglio la giovane e ingenua Melissa Mongiardo che i vecchi lestofanti alla Peppe Bucìa.
Ma io dico, se il problema del PSE è così importante per una persona, perchè appoggiare a tutti i costi Cuperlo che ha nel programma tale punto?
La logica vorrebbe che uno così fosse più vicino ad un Renzi, no?
Il motivo allora va ricercato in un altra ottica, meno politica ma più di convenienza: Renzi lo rottamerebbe, mentre Cuperlo forse no.
E allora ti pigli pure il PSE, fosse per me