14122024Headline:

“Serve una differenziata differente”

Barbieri Biribicchi De Giorgi InnocenziNella città dei Papi c’è qualcosa che puzza. L’immondizia. E non tanto le scatolette di tonno o la buccia delle banane. Puzza più che altro l’apparato che ruota attorno ai sacchi. Questo almeno secondo FondAzione. Che punta il dito contro l’amministrazione Michelini, sciorinando dati e considerazioni.

“Tre gli aspetti – attacca Roberto Innocenzi – che ci stanno a cuore: pulizia delle strade, turismo e innovazione. In sede di consiglio faremo interrogazioni a riguardo. E ci si chiede come mai solo noi vogliamo portare sotto i riflettori questo elemento. Altro che Macchine in piazza o palloncini. Qui il problema è serio”.

E dopo un avvio così soft tocca a Marco De Giorgi prendere le redini. “Troppe lamentele – dice il coordinatore de La Mia Tuscia – e troppa confusione. E principalmente zero riguardo per le fasce deboli. Anziani e disabili sono andati incontro a uno stravolgimento del quotidiano senza spiegazioni e supporto. È assurdo”.

Tocca poi a Viterbo che lavora, terzo partner nella pratica appena descritta. “Sottolineiamo subito che siamo a favore della differenziata – sostiene Ugo Biribicchi – ma partiamo dal principio che dovrebbe essere un ricavo, non un costo. La politica da tenere era una sola e semplice: copiare da chi sa fare. Qui invece si sono improvvisati con risultati pietosi. Un problema organizzativo, e non ci vengano ora a parlare di tecnici o saggi. Non ce li possiamo permettere altri stipendi. E un problema di comunicazione. Doppio errore pertanto. È tutto da rivedere”.

La palla passa poi al padrone di casa Paolo Barbieri. In leggerissima vena di domande: “In Ati spendiamo nove milioni l’anno. Sotto il Cev almeno tre di meno. Ci si aspetterebbe un servizio ad hoc. E invece la comunicazione è stata pessima, telefoni occupati e punto informazioni assente. L’umido dovrebbe portare a un risparmio. Vi risulta? I rifiuti vengono caricati su ‘Apetti’ e poi traslocati su mezzi pesanti. Con quale autorizzazione? Il disboscamento è passato dal meccanico al chimico. La Asl cosa ne pensa? Dovevano lavorare in novanta e tre sono stati già licenziati. Perché? Ora sono subentrate due cooperative. In pratica un subappalto. Ma non è vietato? E che tipo di contratto ha? Quanto costa? E, a proposito di appalto, la ditta ha presentato un piano economico? E come mai entro luglio doveva partire il regime completo e ancora non ci siamo? Le bollette poi sono arrivate in via bonaria. Questi signori lo sanno che cosìsì facendo si possono pagare anche tra un anno senza mora e senza spese altre? Sia chiaro, mi domando tutto ciò dopo aver analizzato il contratto. Non potevano farlo anche loro? Che si sbrighino a modificarlo”.

Chiude l’esperto Paolo Zappi, chiamato in causa in quanto presedente del Consorzio Teverina. Laddove (gira voce) le cose funzionano alla grande. “Ho esaminato le criticità – conclude – e ho riscontrato troppi disservizi. Umido e secco non andrebbero insieme. Perché se l’umido finisse nel compost non sarebbe un costo. Invece pesa parecchio e rende zero. Il porta a porta non funziona nei grossi centri. Occorre realizzare le isole di prossimità. Comode, pratiche, soddisfano circa mille persone. Ne fai dieci in zone tipo Santa Barbara e sei a galla. Su tutto però vorrei sottolineare un dato: a Viterbo il costo pro-capite per l’immondizia è di 150 euro. Per un servizio che sa tanto di disservizio e molto di disincentivo alla differenziata. Dove le cose vanno bene si scende a settanta. Mediamente si sta sulle novanta”.

Già, a quanto pare la mondezza puzza.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    L’esperto Paolo Zappi, a meno che non si tratti di un’omonimia, ci risulta essere una persona che ha sempre campato (e campa tuttora, vedi la presidenza del Consorzio Televerina ottenuta in quota UDC) di politica. Più che un esperto di immondizia, ci sembra un esperto del galleggiare tra le consorterie democristiane vecchie e nuove.

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