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La Tuscia celebra le produzioni locali

Sono cominciate nei giorni scorsi al castello Ruspoli di Vignanello le celebrazioni del Terra Madre Day, la giornata indetta da Slow Food per promuovere l’incontro con produttori, artigiani, storie di contadini e antichi sapori. Per l’occasione si sono svolte diverse iniziative insieme alle aziende del Biodistretto della via Amerina, tra cui attività per bambini, incontri e una cena al ristorante “Il Vicoletto”.

Complessivamente sono oltre 600 gli eventi programmati in tutto il mondo per il Terra Madre Day. Questi quelli previsti nella Tuscia nei prossimi giorni: mercoledì 11 dicembre con l’AgriTusciaBurger a Bagnaia, un hamburger biologico a km 0, ideato da “I Giardini di Ararat”. Il 13 dicembre a Viterbo incontro per le scuole al cinema-teatro Genio, per “Imparare ridendo l’arte segreta dalla mungitura alla creazione del formaggio”. Nel pomeriggio in piazza del Gesù, sempre nella Città dei Papi, si svolge la kermesse “Dall’Arca al cesto”, con la partecipazione dei produttori locali. Per cena a Caprarola c’è “Raccontaci un sapore”, alla ricerca dei prodotti scomparsi nel ristorante “la Salumeria del Vignola”, a Bagnaia all’agriturismo “I Giardini di Ararat” si parlerà di biodiversità insieme alla “Fattoria di Alice” e a Viterbo il sapore del Lago al ristorantino “Il Gargolo” (di seguito il programma dettagliato).

“Il Terra Madre Day – spiega Angelo Proietti Palombi, presidente di Slow Food Viterbo – è un’opportunità per festeggiare il cibo locale e promuovere le produzioni e i metodi di consumo sostenibili. Nella nostra provincia abbiamo un patrimonio agroalimentare e di tradizioni eccezionale che abbiamo il dovere di salvaguardare e promuovere”.

Lanciato da Slow Food nel 2004, il progetto di “Terra Madre” unisce comunità del cibo di 160 Paesi che condividono una visione di produzione alimentare radicata nelle economie locali e che rispetti l’ambiente, le conoscenze tradizionali, la biodiversità e il gusto. Sia che si tratti di creare un orto scolastico o di produrre del miele, salvaguardare le varietà di cibo indigene o creare nuovi mercati, le azioni quotidiane dei piccoli contadini, pescatori, allevatori eartigiani della rete, così come cuochi, educatori e giovani sono atti politici per un futuro alimentare migliore.

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