Da Alessandro Pepponi, vice presidente di Viva Viterbo, riceviamo e pubblichiamo:
Di solito Viva Viterbo cerca di tenere un profilo basso e di lavorare, per quanto gli è possibile, per il bene della città. Questo perché siamo convinti che la politica non abbia bisogno di chiacchiere, ma di fatti concreti; questo perché il nostro mandato elettorale è quello di partecipare all’amministrazione della città e di aiutare la crescita di Viterbo con iniziative di primo livello. Cerchiamo quindi di fare dei chiarimenti su alcune situazioni sollevate nei giorni scorsi dal precedente sindaco e dagli attuali esponenti dell’opposizione.
Ci stupiscono le prese di posizione dell’opposizione su quanto da dichiarato circa la mostra di Sebastiano Del Piombo. Dovrebbe essere Marini il primo ad essere a conoscenza del fatto che non è possibile, ad oggi, fare mostre nel nostro Museo Civico, in quanto dal crollo 2005 le amministrazioni passate, quindi anche quella da lui capeggiata, non hanno mai fatto seri investimenti di ristrutturazione. Ci pare quindi assolutamente pretestuoso addurre a colpa, il voler rendere di nuovo pubbliche – se pur in maniera temporanea – parte delle opere contenute. Ci sembra anche improbabile che chi era il reggente della passata amministrazione, possa immaginare che il costo di allestimento di una mostra possa essere equivalente al costo di ristrutturazione di un edificio. Per non parlare dei tempi: impossibile farlo in 5 mesi. Certo è che come Viva Viterbo ci faremo portavoce della necessità di uno spazio pubblico da utilizzare come Museo Civico.
Le successive argomentazioni che leggiamo sui mezzi di informazioni circa “Il Festival delle Luci”, ci sembrano più che mai pretestuose, e sintomo di una passato modo di fare politica che non era in grado di presentare delle offerte culturali valide alla propria cittadinanza. I soldi spesi per il festival delle luci, sono soldi messi a disposizione dell’assessorato alla cultura e l’assessore ne dispone come meglio crede per migliorare l’offerta culturale viterbese. Altri prima di lui hanno speso cifre maggiori per eventi meno importanti. Noi abbiamo deciso di seguire un modello di iniziativa culturale che in altre parti del mondo ha dato i sui frutti, e non per questo riteniamo che Viterbo sia meno accattivante di città come Lione.
Ci fa sorridere l’accostamento costante che si fa tra un movimento civico e politico come Viva Viterbo e un’associazione culturale come Caffeina: Viva Viterbo non è Caffeina, e noi siamo certi che i vari esponenti del comitato scientifico siano stati scelti in base al merito e non con altri fantasiosi criteri. I lavori sono stati affidati, dall’amministrazione viterbese, in maniera assolutamente regolare e trasparente, chi sostiene il contrario ne dovrà rispondere nelle sedi opportune.
I vecchi amministratori della città che hanno sperperato i soldi dei cittadini con opere assolutamente inutili, fatte male e affidate con appalti dubbi (un esempio su tutti la cosiddetta pista ciclabile della strada bagni), oggi che si trovano all’opposizione ci vengono a fare la morale e puntano il dito sull’attuale giunta con accuse campate in aria; un’opposizione che non sapendo a che cosa appellarsi è capace solo di blaterare di commistioni strane tra associazioni di carattere differente.
Ovviamente i rappresentanti politici di Viva Viterbo sono stati eletti dai cittadini per fare un nuovo tipo di politica, basata sulle capacità e sul merito, siamo stati eletti per la capacità di proporre idee ed eventi nuovi, probabilmente chi non è stato capace negli anni passati di fare ciò, oggi manifesta del risentimento.
Ci sarà pure risentimento nell’opposizione, ma rimane il fatto che la maggioranza delle iniziative culturali finanziate dall’attuale amministrazione sono state realizzate da società, personaggi e associazioni organiche alla lobby di kaffeina-vivaviterbo. Se la magistratura viterbese non fosse così occupata a inquisire l’untore Gianlorenzo, un occhio sulle varie delibere e determine in odore di kaffeina-vivaviterbo potrebbe anche puntarlo…