25042024Headline:

Rifiuti romani: andata senza ritorno

L'impianto di Casale Bussi

L’impianto di Casale Bussi

Ma insomma, questi rifiuti che, dopo essere stati trattati, invece di riprendere la strada di casa, di Roma, se ne restavano qui, nella Tuscia, passando soltanto dal centro di trattamento di Casale Bussi alla discarica di Monterazzano? Che qualcuno abbia violato gli accordi dal primo ottobre in poi è chiaro, evidente, lapalissiano. Che se ne sia accorta soltanto la Provincia, be’, è imbarazzante. Lode al presidente Meroi e al vice Equitani, per aver denunciato pubblicamente la cosa, avvertendo pure la Procura. Ma sarebbe interessante capire se qualcuno sapeva e ha fatto finta di nulla. O peggio ancora, se qualcuno abbia dato un’autorizzazione a violare gli accordi, anche solo a livello verbale. Perché in questo ultimo caso, chissà, si potrebbe anche configurare qualche tipo di reato.
Nell’attesa di svelare l’arcano, semmai si possa svelare, vale la pena approfondire il discorso. L’irregolarità è stata scoperta dai controlli settimanali della polizia provinciale, che ha esaminato le bolle di carico dei camion in entrata e poi in uscita da Casale Bussi.

Così a palazzo Gentili sono venuti a sapere che quei rifiuti, invece di tornare verso la capitale, finivano insieme agli altri – quelli dei viterbesi, e quelli dei reatini – nella discarica di Monterazzano, che per questo rischia di riempirsi molto prima del previsto. La domanda che ne consegue è: ma al Comune di Viterbo – nel territorio del quale sorgono sia Casale Bussi che Monterazzano – nessuno ha mai controllato? Quesito legittimo, da girare al sindaco Michelini (che però attualmente è a Baku per il riconoscimento Unesco che verrà assegnato alla Macchina di Santa Rosa). O magari all’assessore ai Rifiuti Raffaela Saraconi. Che nega con forza eventuali autorizzazioni arrivate da palazzo dei Priori: “Noi non abbiamo autorizzato nulla. Siamo fermi alla comunicazione del commissario straordinario ai rifiuti, Goffredo Sottile, che ci informava che sarebbero stati trattati a Casale Bussi e riportati via. Di Monterazzano non se ne è mai parlato. Accerteremo se questo ultimo passaggio denunciato dalla Provincia si stia effettivamente verificando”. E dunque, il Comune i controlli non li ha mai fatti? “Non so, chiederemo alla polizia locale”, dice l’assessore Saraconi.

Qualcuno però, si è premurato di informare del giallo che stava montando anche il sindaco Michelini, che dall’Azerbaigian in serata si è affrettato a diffondere una nota: “Abbiamo appreso oggi – dice il sindaco – la notizia dello smaltimento dei rifiuti di Roma Capitale presso la discarica di Monterazzano. Se ciò corrispondesse a verità e fosse avvenuto senza l’autorizzazione delle autorità competenti (Commissario della gestione dei rifiuti della provincia di Roma e Regione Lazio), ci troveremmo di fronte a una grave irregolarità. Questa amministrazione, da parte sua, si è già messa in contatto con l’assessore regionale Civita e conta di avere notizie nella giornata di domani (oggi, ndr). Si riserva inoltre di approfondire la problematica in tutte le sedi per tutelare il territorio. La Polizia locale è stata già allertata per i controlli sul posto”. Controlli che dunque inizieranno solo da questo momento.

E’ interessante, in questo senso la testimonianza di chi sindaco lo è stato fino all’8 giugno scorso, e cioé Giulio Marini, che sulla cosa ha anche preparato un’interrogazione al suo successore: “Noi svolgevamo regolari controlli attraverso la polizia locale: il comandante inviava una pattuglia che aveva il compito di accertare che i camion effettuassero il tragitto previsto col carico previsto”. Possibile che dal primo ottobre la polizia locale non abbia svolto quei controlli e che non si sia accorta comunque di qualcosa di irregolare, se non illegale? Oppure: possibile che le autorizzazioni siano cambiate in corsa, e in modo – diciamo così – informale? La storia puzza, e la puzza purtroppo si avverte qui, nella Tuscia. E, a naso, non dovrebbe essere mica puzza nostra.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Si vede che i vecchi amministratori non aveva la puzza sotto il naso. La casta dei politicanti viterbicoli, che vive in belle ville e villette (acquistate con i loro risparmi, s’intende) site in posti mai raggiunti dal poco simpatico olezzo di mondezza, la puzza la lascia giustamente ai noi poveri amministrati.

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